Nel contesto energetico tedesco, il dibattito sull’energia nucleare si è riacceso con forza, nonostante la Germania avesse spento il suo ultimo reattore nucleare solo due anni fa. I Cristiani Democratici, in particolare, guidano la carica per riattivare l’energia nucleare, sulla scia di elezioni imminenti che molti analisti prevedono possano vincere. La trasformazione energetica del paese, originariamente avviata a seguito del disastro nucleare di Fukushima nel 2011, trova oggi fondamento in una nuova realtà: la crisi energetica seguita all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022 ha rivelato la vulnerabilità della Germania legata alla dipendenza dal gas russo.
L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia ha avuto ripercussioni sull’economia tedesca, erodendo la competitività dell’industria e incoraggiando delocalizzazioni all’estero. Jens Spahn, vice capogruppo parlamentare della CDU, ha sottolineato come sia di fondamentale importanza per gli interessi nazionali considerare l’opzione nucleare, anticipando l’introduzione di una nuova generazione di piccole centrali atomiche a ridotto impatto di rifiuto.
L’energia nucleare è diventata un tema centrale nella strategia elettorale della CDU e della consociata bavarese, l’Unione Cristiano Sociale. Il loro programma politico insiste sulla ricerca di tecnologie nucleari innovative, inclusi i reattori modulari di piccole dimensioni (SMR). Friedrich Merz, leader della CDU, ha lanciato l’idea di una possibile collaborazione con la Francia per lo sviluppo di questi impianti nucleari modulari, il che segnala una volontà di integrazione energetica europea.
Anche altri partiti mostrano interesse per l’energia nucleare. Il Partito Liberale Democratico (FDP) manifesta apertura, mentre l’Alternativa per la Germania (AfD), partito di estrema destra, propone addirittura un ritorno al nucleare su larga scala, riavviando i grandi reattori.
Tuttavia, la strada per il ritorno al nucleare non è priva di ostacoli. L’agenzia di sicurezza nucleare tedesca ha sollevato dubbi sulla sicurezza e la praticabilità degli SMR, la cui tecnologia è ancora in fase di sperimentazione. Nonostante ciò, esponenti del settore, come Rafael Laguna de la Vera dell’agenzia governativa per l’innovazione Sprind, sostengono che la Germania debba reintegrarsi nel panorama nucleare per non perdere quello che viene definito “un’importante rivoluzione industriale”.
Gli SMR sono presentati come soluzioni efficienti e sicure, ma le preoccupazioni sul loro costo e sulla realizzazione restano significative. Questo rinnovato dibattito nucleare mette in luce anche le contraddizioni della politica energetica tedesca. Nonostante i passi avanti compiuti dalle energie rinnovabili, che costituiscono il 62% della produzione elettrica pubblica della Germania, la capacità di soddisfare la crescente domanda energetica in modo sostenibile rimane incerta. La Commissione Europea considera il nucleare un elemento chiave per la transizione energetica dell’UE, mentre grandi potenze come Stati Uniti e Cina stanno investendo massicciamente nello sviluppo degli SMR.
In sintesi, il riemergere del nucleare nel dibattito politico ed energetico sottolinea le complesse sfide che la Germania dovrà affrontare per garantire un approvvigionamento energetico sicuro, sostenibile e competitivo nel prossimo futuro.