L’Assemblea Nazionale della Corea del Sud ha recentemente votato a favore dell’impeachment del Presidente Yoon Suk Yeol, a seguito del suo controverso tentativo di imporre la legge marziale, che ha suscitato proteste massicce in tutto il paese. Il capo di stato è stato sospeso quando alcuni membri del suo stesso partito, il Partito del Potere del Popolo (PPP), hanno deciso di unirsi all’opposizione nel voto contro di lui. Tuttavia, il verdetto deve ancora essere ratificato dalla corte costituzionale, la quale ha a disposizione 180 giorni per decidere se confermare l’impeachment o far rientrare Yoon in carica.

Fuori dall’Assemblea Nazionale, l’atmosfera era di festa dopo l’annuncio del risultato. Migliaia di manifestanti anti-Yoon si sono riuniti per celebrare, cantando e applaudendo mentre i fuochi d’artificio illuminavano il cielo. Alcuni tenaci sostenitori di Yoon hanno preferito rimanere silenziosi e, dopo aver appreso la notizia del voto, si sono allontanati, scontenti.

La mossa di Yoon di instaurare la legge marziale, che si è rivelata molto impopolare presso i cittadini, era stata giustificata dal presidente come una necessità per bloccare presunti tentativi nordcoreani di destabilizzare il governo. Tuttavia, l’Assemblea Nazionale ha respinto la dichiarazione dopo solo poche ore, suscitando reazioni forti da parte dell’opinione pubblica. Successivamente, Yoon ha adottato un tono più risoluto, affermando il suo impegno a continuare a lottare e a migliorare il paese.

La decisione del PPP di consentire ai propri legislatori di votare secondo coscienza si è dimostrata determinante per l’esito del voto. Un totale di 204 parlamentari hanno sostenuto l’impeachment, superando la soglia necessaria dei due terzi. La volta precedente, infatti, un tentativo simile era fallito a causa del boicottaggio da parte del PPP.

Ora, il Primo Ministro Han Duck-soo guida il paese come presidente ad interim, con l’obiettivo di stabilizzare la situazione e ripristinare la normalità. Tuttavia, Han e il ministro delle finanze Choi Sang-mok rimangono coinvolti in un’indagine di polizia in corso relativa agli eventi della scorsa settimana.

Il panorama politico della Corea del Sud è ora avvolto da un clima di incertezza, simile a quello vissuto durante l’impeachment dell’ex presidente Park Geun-hye nel 2016. Qualora la corte costituzionale confermasse l’impeachment, si dovrebbero indire elezioni per il nuovo presidente nel giro di 60 giorni, aprendo un nuovo capitolo nella complessa dinamica politica del paese.

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