Nel contesto di una Pacific Palisades segnata dagli incendi, il sorgere del sole diventa un illusionista, poiché arriva da ovest, anziché da est come ci si aspetterebbe. Quella luce dell’alba che tinge il cielo di un rosa scuro, simile all’odore acre di colla che aleggia sulla città, non è opera del sole, ma del fuoco che avvolge Los Angeles, alimentando una distruzione ormai giunta al suo quinto giorno. Mentre le autorità tentano di contenere l’11% di questi catastrofici incendi, il restante 89% rimane fuori controllo, costringendo 150 mila residenti ad evacuare; alcuni trovano ospitalità tra le mura sontuose del Beverly Hills Hotel, altri si rifugiano presso familiari, mentre chi non ha un sostegno si adatta temporaneamente nelle palestre adibite a rifugi.

Nel frattempo, aerei ed elicotteri lottano per lanciare acqua e ritardanti, ma spesso sono costretti a desistere di fronte ai droni usati dagli influencer per riprendere le devastazioni, interrompendo operazioni cruciali per la sicurezza. L’intervento dell’FBI promette arresti e pene, mentre la scarsa trasmissione dei segnali mobili fa sospettare che le torri siano state bruciate, oppure, come sperano alcuni, che la tecnologia militare stia segretamente contrastando i droni.

La Interstate 405 diventa la linea di confine tra la sicurezza e il disastro, una barriera che tutti sperano riesca a fermare il fuoco. Oltre quella strada, la minaccia incombe su Mulholland Drive e San Fernando Valley, in un’attesa carica di tensione: limitare i danni è l’imperativo. E mentre i social network amplificano il terrore di Hollywood che soccombe alle fiamme, il procuratore generale Rob Bonta rivela l’aspetto più sordido della crisi: saccheggi e truffe proliferano, costringendo a promesse di severi provvedimenti contro chi sfrutta la distruzione per arricchirsi.

Le rassicurazioni si estendono agli immigrati privi di documenti che temono controlli nei rifugi, un precario rifugio lontano dalla paura del controllo federale imminente con l’amministrazione Trump. Il richiamo alla solidarietà, tipico del periodo, trova un simbolo nella mobilitazione di volontari e nel dispiegamento di 1600 membri della Guardia Nazionale, impegnati a vigilare sulle aree abbandonate dagli sfollati.

Rick Crawford, un ex capo battaglione dei vigili del fuoco di Los Angeles, mette in guardia sulla durata dell’emergenza: da un previsto intervento breve, la calamitosa situazione sembra destinata a prolungarsi per settimane. Ogni nuovo giorno accresce l’ansia per il conteggio dei danni stimati in miliardi di dollari e per il bilancio delle vittime, ancora indefinito ma potenzialmente tragico. Tutto dipende dal contenimento delle fiamme all’altezza della 405 e da Mulholland Drive, elementi chiave in questa angosciosa vicenda.

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