Negli ultimi tempi si è osservata una crescente diffusione di contenuti di odio da parte di influencer ultranazionalisti algerini sui social media, con particolare riferimento alla Francia, ex nazione colonizzatrice dell’Algeria. Tale fenomeno ha generato allarme nel governo francese, culminando in una serie di arresti di profilo elevato nelle settimane recenti. Un gruppo ristretto di influencer è riuscito a costruire un vasto pubblico, incitando a episodi di violenza e azioni terroristiche, prendendo di mira anche gli oppositori del regime algerino presenti sul suolo francese.

Secondo il Ministro dell’Interno francese Bruno Retailleau, gli influencer stanno sfruttando un contesto di tensioni crescenti tra Francia e Algeria. Le relazioni tra Parigi e la sua ex colonia sono da decenni segnate da difficoltà, eredità del risentimento per gli oltre 130 anni di dominazione coloniale e le violenze della guerra d’indipendenza algerina conclusasi nel 1962. Recentemente, le tensioni si sono inasprite ulteriormente a causa della posizione del Presidente francese Emmanuel Macron, che ha appoggiato il piano di autonomia del Marocco sul Sahara Occidentale, acuendo la rivalità regionale con l’Algeria.

Dal mese di gennaio, almeno sette individui sono stati arrestati con l’accusa di incitamento alla violenza attraverso post sui social media, che in alcuni casi avrebbero invocato anche attacchi terroristici contro la Francia. In uno di questi episodi, un residente algerino di Brest, noto online come zazouyoucef, è accusato di glorificare il terrorismo tramite video pubblicati su TikTok, dove contava ben 400.000 follower. Almeno uno dei video menziona il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e minaccia in modo implicito i suoi oppositori.

Chawki Benzehra, attivista e critico del regime algerino operante in Francia, ha sottolineato l’esistenza di influencer che agiscono indipendentemente dal governo algerino, sfruttando il clima retorico preesistente. Finora, però, non è stato documentato alcun atto di violenza riconducibile a queste minacce.

Nonostante le preoccupazioni suscitate dai post violenti, il governo francese non ha ancora accusato formalmente il governo algerino di orchestrare una campagna coordinata di odio. Bruno Retailleau ha dichiarato che, al momento, non ci sono prove di un’azione concertata e che l’ecosistema digitale algerino non sembra essere altamente strutturato o esperto nell’influenzare le dinamiche online.

La crescita del consenso per alcuni di questi influencer ha attirato l’attenzione delle autorità e del mondo accademico. Tra gli arrestati, un attivista noto come Mahdi B. ha superato gli 800.000 follower su TikTok prima di essere condannato per apologia del terrorismo. L’eccezionale seguito di questi influencer ha suscitato sorpresa in storici come Benjamin Stora, che dal 2020 collabora con Macron sulla questione della colonizzazione francese.

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