Lunedì scorso, le forze navali del Regno Unito hanno dovuto fronteggiare l’avvicinamento della nave russa Yantar, un’imbarcazione che, secondo il Ministero della Difesa britannico, viene impiegata da Mosca per raccogliere informazioni e mappare le infrastrutture sottomarine presenti nelle acque britanniche ed europee. Questo non è il primo episodio del genere: un incidente simile si era già verificato nel novembre precedente, quando le forze britanniche erano intervenute per respingere la medesima nave.

L’HMBSomerset, accanto alla controversa nave Yantar a gennaio 2025, ha intensificato la sorveglianza delle attività navali russe nelle vicinanze delle acque del Regno Unito. Il ministro della Difesa, John Healey, ha messo in guardia il Presidente russo, Vladimir Putin, dichiarando che il Regno Unito non esiterà a mettere in atto misure decise per proteggere il paese. Solitamente tali dinamiche si svolgono lontano dagli occhi del pubblico, ma negli ultimi giorni si sono intensificate a causa dei movimenti della nave Yantar.

Il ministro Healey ha comunicato al parlamento britannico di aver rivisto le regole d’ingaggio per consentire alle navi della Royal Navy di avvicinarsi alla Yantar e monitorarne da vicino le manovre. Già a novembre, un sottomarino britannico era stato incaricato di riemergere per spingere la Yantar lontano da un’area considerata strategica, per la presenza di cavi e condotte a grande profondità. Dopo aver lasciato le acque britanniche verso il Mediterraneo, la Yantar è tornata nella Manica lunedì scorso, venendo poi scortata verso il mare del Nord dalle navi britanniche Somerset e Tyne.

Questi eventi sono stati definiti da Healey come esempio di una crescente ostilità della Russia verso il Regno Unito e i suoi alleati. Ha inoltre riportato le recenti accuse dei capi dell’MI6 e della CIA, relative all’attività di sabotaggio da parte del Cremlino. Non mancano, infatti, incursioni di velivoli russi nello spazio aereo sorvegliato dal Regno Unito. Situazioni simili si sono verificate anche nel Mar Baltico, dove quattro cavi di telecomunicazione sottomarini sono stati danneggiati, e la Finlandia ha parlato di un elevato rischio associato alla “flotta fantasma” russa.

Dalla parte russa, il portavoce Dmitry Peskov del Cremlino non ha fornito commenti specifici, limitandosi a dichiarare di non avere dettagli sufficienti sull’accaduto.

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