Nel contesto degli incendi devastanti che hanno colpito Los Angeles, figure di spicco come Elon Musk e Megyn Kelly hanno puntato l’attenzione su un apparente capro espiatorio: la diversità, l’equità e l’inclusione (DEI). Questo acronimo è diventato, sui social media e nei discorsi di alcuni politici repubblicani, il simbolo delle critiche rivolte ai leader della città, tra cui il sindaco Karen Bass e il Capo dei Vigili del Fuoco di Los Angeles Kristin Crowley. Bass è la prima donna nera a dirigere la città, mentre Crowley è la prima donna e prima persona apertamente gay a guidare il dipartimento, e per alcuni le loro politiche progressiste avrebbero distratto dalla sicurezza pubblica.
Lauren Andrade, capitano dei vigili del fuoco nella contea di Orange e presidente del gruppo Equity on Fire, che si impegna per la diversità nei dipartimenti dei vigili del fuoco e sensibilizza sulla discriminazione nel settore, ritiene che i dibattiti sulla DEI abbiano acceso la politizzazione attorno agli incendi a Los Angeles sin dall’inizio. Andrade sottolinea che normalmente, durante emergenze come incendi boschivi, l’attenzione si concentra sul supporto ai pompieri e sulla fiducia nel loro operato, senza puntare il dito durante le crisi.
L’importanza dell’implementazione di iniziative DEI nei dipartimenti dei vigili del fuoco, come quello di Los Angeles, risiede nella loro capacità di creare fiducia e somiglianza tra la comunità e i soccorritori. Con una comunità diversificata come quella di Los Angeles, le richieste di emergenza non si limitano solo agli incendi, ma comprendono anche numerose chiamate mediche, dove la comprensione e la fiducia giocano un ruolo cruciale.
La storia del dipartimento dei vigili del fuoco di Los Angeles è segnata da episodi di discriminazione e molestie, con rapporti che risalgono già agli anni ’90. Le donne nel servizio antincendio hanno chiesto una maggiore trasparenza e responsabilità nel tempo, portando a pressioni su figure come l’ex capo Ralph Terrazas a dimettersi.
Il percorso verso una maggiore rappresentazione è sempre stato arduo, con resistenze evidenti, considerato che le donne rappresentano solo il 3,6% dei vigili del fuoco a Los Angeles e il 5% a livello nazionale. Nonostante ciò, l’avanzamento di queste iniziative sembrava guadagnare slancio, fino a quando il clima politico attuale non ha reso più difficile questa progressione.
La nomina di Kristin Crowley, benché criticata da alcuni come un’assunzione basata su DEI, è difesa con forza dai suoi sostenitori, che sottolineano la sua lunga carriera di 24 anni all’interno del dipartimento, con un’esperienza ricca sia sul campo che in ruoli amministrativi. L’intensa politicizzazione delle sue scelte è vista da molti come un’anomalia tra i vigili del fuoco.
Nonostante le critiche mosse a Crowley, queste non hanno impedito il suo sostegno in contesti di dibattito, come quello su questioni di bilancio con il sindaco Bass. Tuttavia, le questioni economiche restano delicate, e qualsiasi commento su di esse appare ponderato e cauto, riflettendo la complessità della gestione delle risorse in un ambiente così critico.
Guarda caso adesso che c’è na donna e pure gay ai vertici del dipartimento si mettono a fare storie, che coincidenza, eh?
È importante considerare tutti i fattori e non saltare subito a conclusioni basate su pregiudizi. Tuttavia, la situazione merita certamente un’analisi attenta per assicurare che ogni decisione o critica sia basata su fatti concreti e non su discriminazioni di genere o orientamento sessuale.
Ma chi ci crede a ste cose? I’incendi sono sempre esistiti, mica c’entra la DEI o chi guida i pompieri.
È vero che gli incendi sono fenomeni naturali e sono sempre esistiti, ma è importante riconoscere che ci sono anche altri fattori che possono influenzare la loro frequenza e intensità, come il cambiamento climatico e le attività umane. Non si tratta di credere ciecamente a teorie complottiste, ma di considerare tutte le possibili cause per affrontare al meglio il problema.