CHISINAU (MOLDAVIA) – In un momento cruciale per il futuro del Paese, la Moldavia ha compiuto un passo storico verso l’integrazione europea. Il referendum sull’ingresso nell’Unione Europea si è concluso con una vittoria decisiva per il fronte filoeuropeo, con il 50,3% dei voti a favore. Nonostante la campagna elettorale sia stata caratterizzata da una profonda polarizzazione, soprattutto tra la capitale Chisinau e le zone rurali, la volontà di avvicinarsi all’Europa ha prevalso, segnando una svolta significativa nel percorso della nazione.

La presidente Maia Sandu, da sempre paladina di un futuro europeo per la Moldavia, aveva messo tutto il suo peso politico in questa battaglia. Il suo invito al popolo a partecipare al voto è stato accolto con entusiasmo da una parte significativa della popolazione, in particolare dai giovani e dalla diaspora. Quasi 250.000 moldavi residenti all’estero hanno giocato un ruolo fondamentale nel ribaltare il risultato, offrendo un contributo decisivo a favore dell’integrazione con Bruxelles.

I voti della diaspora, provenienti in gran parte da Stati Uniti, Canada, Italia e Romania, hanno dimostrato quanto i moldavi all’estero siano legati all’idea di un futuro in Europa. Con il 77% delle preferenze favorevoli al “sì”, la diaspora ha rappresentato la spinta finale necessaria per ottenere la vittoria. Questi cittadini, molti dei quali vivono in Paesi già membri dell’UE, hanno espresso con chiarezza la loro visione di una Moldavia più prospera e stabile all’interno della famiglia europea.

Ma non è stato solo l’elemento esterno a determinare il successo dei filoeuropei. Anche la capitale Chisinau ha registrato un risultato nettamente favorevole all’UE, compensando l’opposizione delle zone rurali, dove i nostalgici filorussi hanno ottenuto maggiori consensi. La netta divisione tra campagna e città evidenzia le differenze sociali e culturali che caratterizzano il Paese, ma il dato complessivo è chiaro: la Moldavia ha scelto di guardare all’Europa, e lo ha fatto con una partecipazione elettorale significativa.

La presidente Sandu, soddisfatta del risultato, ha dichiarato che questo referendum rappresenta “una vittoria della democrazia e della libertà”. Per lei, il successo del “sì” segna un’importante conferma della sua leadership e della visione europeista che ha portato avanti con coerenza sin dall’inizio del suo mandato. Sandu, forte di questo successo, si prepara ora al ballottaggio presidenziale del 3 novembre con un rinnovato sostegno popolare, consapevole che la strada verso l’Europa è ormai tracciata.

Il referendum è stato visto come un passaggio fondamentale non solo per la politica interna, ma anche per il posizionamento geopolitico della Moldavia. Con l’adesione all’Unione Europea, il Paese avrà accesso a opportunità economiche e politiche che garantiranno un futuro di crescita e stabilità, allontanandosi definitivamente dall’influenza della Russia, ancora forte nelle aree rurali e tra i gruppi più conservatori.

La vittoria filoeuropea dimostra, inoltre, che i moldavi vogliono costruire un Paese più aperto, moderno e orientato verso il progresso. Questo voto segna il trionfo delle aspirazioni di libertà e benessere di una nazione giovane, che guarda al futuro con ottimismo e determinazione.

Ora, con questo importante risultato, la Moldavia potrà proseguire il suo cammino verso l’adesione all’Unione Europea, confermando il suo impegno verso i valori democratici e il rispetto dei diritti umani. Il referendum ha dimostrato che, nonostante le divisioni interne, la volontà di far parte di una comunità più ampia e inclusiva ha prevalso.

In definitiva, la vittoria dei filoeuropei rappresenta un segnale forte per il mondo intero: la Moldavia è pronta a entrare a pieno titolo nella famiglia europea, aprendo un nuovo capitolo della sua storia.

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