François Bayrou, leader moderato del MoDem con una lunga carriera politica alle spalle, è stato scelto come nuovo primo ministro di Francia dal presidente Emmanuel Macron. Questa decisione arriva in un momento di intensa crisi politica nel Paese, a seguito dell’estromissione di Michel Barnier, avvenuta a causa di un budget controverso che prevedeva tagli significativi per ridurre il deficit di bilancio della Francia, stimato quest’anno al 6.1% del PIL.

Bayrou, sindaco settantatreenne del sud-ovest, ha riconosciuto l’enorme sfida che si trova davanti, definendola un compito “himalayano”. Ha sottolineato come la riduzione del deficit e del debito pubblico non sia solo un’emergenza finanziaria, ma anche una questione morale, affermando che “passare il debito alle future generazioni è un atto terribile”.

L’arrivo di Bayrou a Hôtel Matignon è stato preceduto da un tappeto rosso, nel tentativo di segnare un nuovo inizio per il governo francese, rimasto in stallo politico da quando Macron ha convocato elezioni parlamentari anticipate durante l’estate. La scelta di Bayrou da parte di Macron sembra essere stata dettata anche dalla capacità del nuovo primo ministro di negoziare su entrambi i fronti politici, considerando le sue buone relazioni sia con la destra che con la sinistra.

Tuttavia, la strada per il nuovo governo non sarà facile. La sinistra radicale, capeggiata da France Unbowed, ha già minacciato di chiedere un voto di sfiducia il prima possibile. Altri partiti di sinistra, sebbene non abbiano escluso il dialogo con Bayrou, hanno chiarito di non voler essere parte del suo governo, preferendo rimanere all’opposizione.

Macron, che è a metà del suo secondo mandato presidenziale, deve affrontare la sfida di stabilizzare il governo senza fare troppo affidamento sui partiti di estrema destra, che avevano sostenuto il governo di Barnier. La politica francese è oggi frammentata in tre grandi blocchi: sinistra, centro e destra estrema, e trovare un accordo tra queste forze sarà cruciale per evitare ulteriori impasse.

La nomina di Bayrou è arrivata dopo trattative complesse; si vocifera che Macron avesse inizialmente preferito un altro candidato, Roland Lescure, ma ha cambiato idea quando Bayrou ha minacciato di ritirare il supporto del suo partito. Bayrou ha ora l’arduo compito di formare un governo capace di superare l’attuale empasse politica, mentre il Paese guarda con apprensione alle sfide economiche imminenti. Macron, dal canto suo, sembra determinato a portare avanti il suo mandato fino alla sua naturale conclusione nel 2027, sperando che la nuova leadership sappia rispondere efficacemente alle preoccupazioni dei cittadini francesi.

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