Domenica scorsa, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha riaffermato il ruolo cruciale degli Stati Uniti come alleato per l’Europa, nonostante la recente decisione di Washington di sospendere gli aiuti all’Ucraina. Questo annuncio è arrivato in un contesto di preoccupazioni diffuse sulla durevolezza delle relazioni transatlantiche, accentuate dalla mossa dell’amministrazione Trump di fermare il supporto militare e la condivisione di intelligence con Kiev.
Durante una conferenza stampa che segnava i primi 100 giorni del suo secondo mandato, von der Leyen ha ricevuto numerose domande riguardo la posizione americana come partner strategico dell’Europa. Ha ribadito che gli Stati Uniti rimangono un elemento chiave nell’alleanza transatlantica, distinguendo il loro rapporto da quello con la Cina, per il quale non vede la necessità di operare un “de-risking”.
Tuttavia, von der Leyen ha omesso di includere gli USA in un elenco di nazioni “affini” con le quali l’UE potrebbe rafforzare i legami, citando invece il Canada, la Norvegia e la Gran Bretagna come potenziali candidati per partenariati più stretti. La presidente ha anche fatto riferimento a una serie di questioni internazionali legate indirettamente alle azioni del Presidente Trump, evidenziando come impegni e sovranità vengano spesso messi in discussione nel contesto attuale.
Nel suo discorso, von der Leyen ha sottolineato l’importanza degli accordi commerciali che l’UE sta stringendo, come quello con il blocco del Mercosur in Sud America, definendoli segnali di apertura e affidabilità. Ha evidenziato come l’Europa, avendo imparato dai passati errori di eccessiva dipendenza, stia lavorando per diversificare le proprie fonti, specialmente dopo l’interruzione del gas russo tramite il gasdotto Nord Stream II.
Un aspetto chiave del suo intervento ha riguardato le spese militari, con un impegno dell’UE di investire circa 800 miliardi di euro nella propria industria della difesa, con l’obiettivo di aumentare la quota di equipaggiamenti prodotti internamente. Questo passo è reso necessario dalla forte dipendenza attuale dagli armamenti statunitensi, mentre la fiducia in tali forniture è messa in dubbio.
Nel frattempo, a Bruxelles, il ministro degli esteri polacco ha espresso preoccupazioni riguardo la fidatezza di SpaceX come fornitore di servizi, rimarcando un’apertura verso alternative. Alla domanda su un possibile incontro futuro con Trump, von der Leyen ha risposto che un incontro avverrà “quando sarà il momento giusto”, sottolineando che decisioni di questo tipo dipendono dalle circostanze.