La dinastia degli Assad in Siria si è evoluta nel corso del tempo come un racconto intricato di potere per mezzo secolo. Dalla figura del patriarca Hafez all’erede destinato Basel, il percorso della famiglia è stato segnato da complotti, brutalità e una spietata determinazione. In un destino segnato da eventi imponderabili, Bashar Assad, inizialmente destinato a una carriera medica, è stato costretto a prendere il timone del paese.

Nel 2011, quando una moltitudine di giovani manifestanti riempì le strade di Aleppo e altre città, chiedendo diritti e trasformazioni democratiche, Bashar si trovò a un bivio critico. Potrebbe essere stato ispirato dal suo antenato Sulayman al-Wahhish, un uomo noto per la sua ferocia, e probabilmente rifletté sullo zio Rifaat, tristemente noto come “il macellaio di Hama”. Durante un discorso cruciale nel giugno 2012, Bashar rinunciò ad abbracciare le istanze di riforma, optando invece per una decisa linea dura, promettendo di sconfiggere quelli che definiva “terroristi”, un mantra ripetuto anche anni dopo durante l’avanzata ribelle su Aleppo.

La presidenza di Bashar si è caratterizzata per brutalità e accuse di crimini contro l’umanità in una sanguinosa guerra civile, mentre intesseva alleanze strategiche con Mosca e, con non poche tensioni, con l’Iran per sostenere Hezbollah in Libano. Le tensioni economiche si sono intensificate a causa di sanzioni internazionali progettate per indebolire il suo regime. Eppure, nonostante l’inimmaginabile tempesta di guerra e crisi economica, la famiglia Assad ha finora perseverato.

La morte improvvisa di Basel nel 1994 in un incidente d’auto ha cambiato il corso della storia della Siria. Hafez, indebolito e prossimo alla fine, riportò Bashar in patria, lontano dai suoi studi medici nel Regno Unito. Nonostante la sua mancata predisposizione e interesse per la politica, Bashar venne preparato alla leadership. Il regime Assad, alimentato da conflitti familiari interni, inclusi contrasti tra la moglie di Bashar, Asmaa, e i cugini Makhlouf, è divenuto noto per la sua crudele resilienza.

In tempi più recenti, con i ribelli in avanzata e il crollo del regime siriano che pareva inevitabile, Bashar osservava questi sviluppi da lontano. La sua posizione sembra precaria mentre le voci sulla sua possibile fuga si fanno insistenti, lasciando interrogativi sul futuro della Siria e su come le diverse fazioni di resistenza organizzeranno una nuova era post-Assad. La saga degli Assad è stata caratterizzata da alti e bassi, in un percorso che ora sembra giunto a un punto di svolta decisivo.

6 pensiero su “La saga degli Assad: dall’eredità di potere all’incognita del futuro siriano”
  1. Ma che storia triste, è incredibile come un’intera nazione sia rimasta ostaggio di una famiglia per così tanto tempo. 🙁

    1. È vero, è una situazione che lascia senza parole. È incredibile pensare a quanto potere e controllo una singola famiglia possa detenere su milioni di persone per anni, influenzando il corso della storia e il destino di un’intera nazione. Speriamo che un giorno ci possa essere un cambiamento positivo e che la popolazione possa vivere finalmente in libertà e pace.

  2. Articolo interessante, ma poco spazio per approfondire il ruolo delle potenze straniere come la Russia e l’Iran nel mantenimento al potere degli Assad.

    1. Grazie per il tuo commento. È vero che il ruolo delle potenze straniere come Russia e Iran è cruciale nella dinamica siriana e meriterebbe un’analisi più approfondita. Entrambi i paesi hanno fornito supporto militare, economico e politico fondamentale per il regime di Assad, influenzando significativamente gli sviluppi del conflitto. Questo è sicuramente un aspetto che merita ulteriore discussione.

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