La notte di venerdì è stata contrassegnata da intensi bombardamenti dell’aviazione israeliana a Beirut, mirati in particolare alla sede centrale di Hezbollah. Un ufficiale israeliano ha confermato che l’obiettivo dei raid era Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, che si pensava fosse al centro di comando al momento degli attacchi. Numerosi rapporti suggeriscono che Nasrallah potrebbe essere stato ucciso durante l’attacco ai quartieri sotterranei.

L’offensiva ha provocato forti scosse nella capitale libanese e numerosi feriti. Una fonte vicina a Hezbollah ha riferito che i bombardamenti israeliani hanno distrutto sei edifici, questo rappresenta l’attacco più forte a Beirut da quando è iniziato il conflitto tra Hezbollah e Israele.

Immediatamente dopo i raid, fonti vicine a Hezbollah hanno negato la morte di Nasrallah. Tuttavia, l’ufficiale iraniano della sicurezza ha dichiarato che Teheran stava verificando lo stato del leader.

La notizia dell’attacco ha portato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu a concludere in anticipo una conferenza stampa con i giornalisti israeliani dopo il suo discorso alle Nazioni Unite. Il segretario militare di Netanyahu ha sussurrato qualcosa all’orecchio del premier, che poi ha interrotto il briefing e si è allontanato con i suoi consiglieri.

Rispetto allo scenario più ampio, il conflitto tra Israele e Hezbollah si è acutizzato notevolmente nelle ultime settimane, con l’uccisione di più di 700 persone in Libano a seguito degli attacchi aerei israeliani contro il gruppo terroristico.

L’esercito israeliano ha annunciato venerdì che, in preparazione di un’offensiva terrestre contro Hezbollah, si sente molto fiducioso nella capacità dell’esercito di portare a termine una manovra terrestre, grazie all’esperienza acquisita nei combattimenti degli ultimi 11 mesi nella Striscia di Gaza.

Finora, i combattimenti hanno provocato la morte di 26 civili israeliani, nonché di 22 soldati e riservisti dell’IDF. Hezbollah ha ammesso la morte di 513 membri durante gli scontri in corso, per lo più in Libano ma anche in Siria. Nessun aggiornamento su questi numeri è stato fornito da quando Israele ha iniziato la sua nuova offensiva questa settimana.

Washington afferma di non essere stato avvertito dell’attacco.

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