La campagna elettorale di Friedrich Merz, leader del partito cristiano-democratico tedesco, si fonda su tre principali pilastri: una drastica riduzione del numero di migranti e richiedenti asilo, tagli al reddito di cittadinanza e la fornitura di armi più potenti all’Ucraina. Queste proposte vengono presentate come una ricetta per costruire un governo “affidabile, prevedibile e calcolabile” in Germania. Con i sondaggi a favore, Merz si prepara a succedere al socialdemocratico Olaf Scholz, alla guida del Paese dal 2021.

Negli ultimi tempi, l’asse del centro-destra tedesco si è spostato ulteriormente verso posizioni più rigorose, fenomeno spesso associato all’ascesa di un’identità politica più conservatrice, termine che identifica da tempo la figura di Merz. La strategia del partito Cdu è quella di attrarre i voti degli scontenti della cosiddetta “coalizione a semaforo”, appesantita dalle tensioni interne tra socialdemocratici, verdi e liberali. Allo stesso tempo, mira a sottrarre voti all’estrema destra di Alternative for Deutschland (AfD), partito che sta ottenendo risultati significativi nel panorama politico locale, nonostante le accuse di simpatie neo-naziste che coinvolgono alcuni suoi membri chiave.

La situazione politica europea, d’altra parte, si rivela complicata. La fiducia del popolo tedesco nei confronti del progetto europeo appare in calo, ulteriormente minata da crisi come quelle che coinvolgono colossi industriali tedeschi come Volkswagen e Thyssen Krupp. Con le elezioni fissate per il 2025, il Paese si trova di fronte a sfide complesse, segnando l’inizio della campagna elettorale con il manifesto presentato dall’Unione Cristiana sotto la guida di Merz.

Per quanto riguarda la politica migratoria, Merz propone un approccio più restrittivo all’asilo e il congelamento delle ammissioni di richiedenti asilo alle frontiere, una posizione che potrebbe confliggere con le normative vigenti dell’Unione Europea. Inoltre, la Cdu propone l’abolizione della protezione sussidiaria prevista per i richiedenti asilo, posizionandosi su una linea più dura anche su questo fronte.

L’agenda di Merz mantiene il focus anche sulla riduzione delle tasse. La Cdu intende ridurre l’imposta sulle società e sul reddito, abolire l’imposta di solidarietà e mantenere il rigido “freno del debito” per limitare il deficit pubblico, respingendo la richiesta di riforma avanzata da Scholz durante il suo mandato. Al contempo, Merz pianifica un nuovo sistema di “sicurezza di base”, col fine di razionalizzare l’attuale sistema di welfare.

Nell’ambito della sicurezza, Merz ha proposto installazioni di videocamere e riconoscimento facciale nei punti critici delle città, oltre a misure contro l’estremismo. In campo internazionale, si distingue per il forte appoggio all’Ucraina, promettendo l’invio di missili Taurus e sostenendo una posizione più decisa rispetto alle politiche di Scholz verso il conflitto russo-ucraino. Tuttavia, ribadisce che uno Stato coinvolto in guerra non possa entrare a far parte della Nato.

Con il supporto attuale stimato intorno al 30%, la Cdu/Csu cercherà comunque alleati per governare e non è esclusa un’eventuale alleanza con il partito di Scholz. La campagna di Merz si preannuncia strategica, riflettendo un cambiamento nella direzione del centro-destra tedesco.

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