Nell’era del Putinismo maturo, il controllo della società non si limita più alla violenza fisica, ma si estende alla sfera intellettuale e spirituale, con l’imposizione di valori ideologici che promuovono una nuova morale fondata sui cosiddetti “valori tradizionali”. Attraverso il sistema educativo e le istituzioni culturali, il regime di Putin mira a indottrinare la popolazione, soprattutto i giovani, utilizzando una forma di violenza che colpisce la mente, piuttosto che il corpo.

Rispetto al periodo tardo-sovietico, oggi la repressione politica in Russia ha raggiunto livelli più elevati. Accuse assurde e condanne politiche ricordano l’epoca stalinista. Un esempio emblematico è l’arresto, il 27 febbraio 2024, dell’attivista per i diritti umani Oleg Orlov, accusato di aver agito per odio verso i “valori tradizionali”. La repressione politica, in questo contesto, si basa sempre più sull’ideologia ufficiale, che assume un ruolo chiave nella gestione sociale.

L’ideologia come strumento di controllo

L’apparato statale russo utilizza varie agenzie, dal Ministero dell’Istruzione al Servizio di Sicurezza Federale (FSB), per imporre una visione del mondo uniforme e punire chiunque vi si opponga. Il decreto firmato da Putin il 9 maggio 2024, relativo all’educazione storica, rappresenta una pietra miliare nella promozione di questa ideologia. Esso prevede l’adozione di un’unica metodologia didattica e di libri di testo di storia standardizzati, dalle scuole materne fino all’università. Questo sistema mira a manipolare la coscienza nazionale, inserendo la società in compartimenti stagni, per facilitare il controllo e la diffusione dell’ideologia putiniana.

Tra le “corporazioni” più importanti per il regime ci sono i giovani. Essi rappresentano sia una sfida, essendo meno propensi a sostenere Putin, sia una risorsa cruciale per la perpetuazione del sistema autoritario. È per questo che lo Stato interviene sempre più nelle scuole, dall’istruzione primaria a quella universitaria, per inculcare un’educazione “patriottica” intrisa di propaganda.

L’influenza sulle università

L’ideologia di Putin sta diventando sempre più presente nelle università. Nel 2023 è stato introdotto il corso “Fondamenti della statualità russa”, ma molti ideologi ultraconservatori lo ritengono ancora insufficiente. Secondo Alexander Dugin, una delle voci più influenti dell’ultraconservatorismo russo, l’educazione russa è ancora troppo influenzata dal liberalismo degli anni ’80 e ’90, e necessiterebbe di una radicale “militarizzazione”.

Nell’aprile 2024, il governo ha iniziato a organizzare eventi nelle università, come la visita di Andrei Ilnitsky al MIPT (Istituto di Fisica e Tecnologia di Mosca), durante la quale ha tenuto una lezione su complotti globali volti a destabilizzare la Russia. Nonostante la mancanza di proteste, molti studenti hanno visto in questo evento un tentativo di imporre un’ideologia oscurantista in una delle università scientifiche più prestigiose del paese, dove molti laureati preferiscono emigrare piuttosto che rimanere in una Russia sempre più militarizzata.

La resistenza della società civile

Nonostante la repressione, la società civile russa continua a resistere. Le azioni di protesta degli studenti contro la creazione di scuole politiche ultraconservatrici o la cancellazione di consigli studenteschi nelle università mostrano che, anche se il potere cerca di creare un’illusione di consenso, esiste ancora un’opposizione morale all’interno della popolazione. Questa resistenza si esprime soprattutto nelle università, dove gli studenti si oppongono alle iniziative autoritarie con petizioni e manifestazioni.

L’educazione militarizzata

Con il passare del tempo, il regime putiniano cerca di plasmare un “nuovo uomo” che rappresenti l’ideale di cittadino conforme, pronto a servire lo Stato militarizzato. Organizzazioni come l'”Esercito della Gioventù” e il “Movimento dei Primi” cercano di inculcare nei giovani la fedeltà ai valori patriottici e alla memoria storica, presentando la guerra come un elemento naturale della vita. Queste iniziative hanno lo scopo di trasformare i giovani in soldati ideologici e obbedienti, pronti a servire la madrepatria.

Conclusione

Il regime di Putin sta cercando di saturare tutti gli ambiti della vita pubblica con propaganda e ideologia, utilizzando l’educazione come uno strumento chiave per forgiare nuove generazioni di cittadini leali. Tuttavia, la società civile continua a resistere, e la battaglia per la mente e il cuore dei giovani russi è ancora in corso. La capacità di opporsi a questo sistema di oppressione intellettuale sarà decisiva per il futuro della Russia.

6 pensiero su “La violenza intellettuale: l’infiltrazione dell’ideologia di Putin nell’educazione”
    1. È comprensibile essere preoccupati. La situazione attuale in Russia solleva molte domande sullo stato delle libertà democratiche e dei diritti umani. È importante continuare a monitorare gli sviluppi e sostenere chi lotta per la democrazia e i diritti civili. Speriamo in un futuro più luminoso e giusto.

    1. È vero che ci sono molte restrizioni in quel contesto, ma ci sono anche persone coraggiose che cercano di fare la differenza e lavorano per il cambiamento dall’interno. Non dimentichiamo che il dialogo e la solidarietà internazionale possono aiutare queste voci a emergere.

    1. Mi dispiace che l’articolo non ti sia piaciuto. Rispettiamo tutte le opinioni e cerchiamo sempre di presentare le informazioni nel modo più equilibrato possibile. Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista.

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