Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz ha dichiarato che l’Unione europea è pronta a reagire rapidamente qualora Donald Trump decidesse di imporre dazi. Questa settimana, Trump ha ripristinato le tariffe su acciaio e alluminio, già introdotte durante il suo primo mandato, e ha annunciato l’intenzione di applicare dazi “reciproci” che potrebbero gravemente colpire il settore automobilistico europeo. La Commissione europea, responsabile delle relazioni commerciali per i 27 Paesi membri, ha espresso la volontà di ricorrere al dialogo. Tuttavia, se le negoziazioni non dovessero sortire effetti, l’UE si considera oggi più preparata rispetto al passato, pronta ad adottare una strategia decisa ma rispettosa.

Secondo Jean-Luc Demarty, ex direttore del dipartimento commerciale della Commissione durante la presidenza Trump, non agire di fronte a una figura come quella dell’ex presidente significherebbe accettare passivamente le sue decisioni. Gli strumenti per rispondere sono pronti e devono essere utilizzati con fermezza. Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione, ha promesso una controrisposta “decisa e proporzionata” contro i dazi del 25% imposti sugli acciaio e alluminio dagli Stati Uniti, giudicati illegali, sottolineando che le politiche protezionistiche non resteranno senza replica.

Nonostante ciò, von der Leyen ha cercato di mantenere aperte le porte al dialogo, come dimostrato nell’incontro con il Vice Presidente JD Vance a Parigi. In tale occasione, ha proposto una collaborazione con gli Stati Uniti per affrontare il problema dell’eccesso di acciaio cinese, definito una sfida cruciale per i due alleati storici. Anche Maroš Šefčovič, responsabile per il commercio dell’UE, ha chiesto un dialogo costruttivo parlando con Howard Lutnick e Jamieson Greer, designati rispettivamente Segretario e Rappresentante al Commercio da Trump. La linea della Commissione ha ottenuto un ampio sostegno dai ministri del commercio dell’UE in una riunione di emergenza svolta tramite videochiamata.

Per von der Leyen e Šefčovič, si tratta di trovare un delicato equilibrio, dato che Trump continua a lamentarsi del disavanzo commerciale tra Europa e Stati Uniti. L’UE, infatti, è un esportatore netto verso gli USA di auto, farmaci e alimenti, mentre importa una notevole quantità di servizi, un fattore che potrebbe complicare ulteriormente le dinamiche negoziali.

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