L’eco della morte del leader dell’Hezbollah, risuona dalle strade sterrate di Beirut fino alla lontana Siria, tra momenti di festa e di profondo dolore, tra attacchi indiscriminati e reazioni di sconforto. L’assassinio di Nasrallah ha seguito di poco il sorvolo della città da parte di droni israeliani, e la notizia ha scatenato una serie di reazioni variegate.
Nel quartiere cristiano di Badaro, si sono udite raffiche di mitra sparate in segno di martirio, mentre nel distretto meridionale di Ghobeiri, sembrava che “tutta la strada piangesse”. Questo evento storico manda sia il Libano che l’intero Medio Oriente a un importante crocevia.
Dopo l’annuncio della morte del “maestro della resistenza”, il canale al-Manar, vicino a Hezbollah, ha iniziato a trasmettere preghiere, sospendendo ogni trasmissione proveniente dai sobborghi colpiti dagli attacchi aerei israeliani.
Il Ministero della Salute libanese ha aggiornato il bilancio a 11 morti e oltre 100 feriti, un conteggio destinato a crescere ancora, mentre le operazioni di soccorso continuano tra le macerie. L’ordine di evacuazione di Israele prima degli attacchi ha aumentato il senso di panico e incertezza tra i residenti, costringendoli a scappare alla ricerca di un rifugio sicuro.
Il governo libanese ha convocato una riunione di emergenza e ha dispiegato unità dell’esercito per prevenire disordini. Si parla di checkpoint eretti ai confini dei quartieri per bloccare il movimento degli sfollati sciiti verso il Nord.
D’altra parte, l’ayatollah Ali Khamenei, leader supremo iraniano, ha attaccato Israele sostenendo Hezbollah. Anche se durante queste situazioni di tensione le voci di sospetto e paranoia sono comuni, sono trapelate accuse verso l’Iran di aver tradito Nasrallah, suggerendo un complotto dietro le negoziazioni fallite tra la Francia e gli Stati Uniti.
Guardando oltre, pur se molte aree del Medio Oriente sono travolte da indignazione per gli attacchi a Hezbollah e al Libano, in alcune zone delle stesse si festeggia. Ad esempio, in alcuni villaggi del sud del Libano, gli attacchi israeliani contro i depositi d’armi di Hezbollah hanno scatenato proteste da parte degli abitanti del luogo, preoccupati per essere messi a rischio.
Parallelamente, in Siria, specificamente nella regione settentrionale, dove Hezbollah ha avuto un ruolo fondamentale a fianco del presidente Bashar al-Assad durante la guerra civile, la notizia degli attacchi israeliani è stata accolta con esultanza.
Infine, la capitale libanese è in allarme per la sicurezza del suo aeroporto, obiettivo di recenti raid. Nonostante tutti i consigli per lasciare il paese, l’UE ha raccomandato alle compagnie aeree di evitare lo spazio aereo libanese e israeliano, a causa del deterioramento della sicurezza. Il Libano vive giorni di tensione e incertezza, ma resta speranzoso del futuro.