Friedrich Merz, principale candidato per la carica di cancelliere in Germania, si trova quasi in competizione con la figura di Angela Merkel, sua predecessora all’interno del panorama conservatore. Durante un evento elettorale a Flensburg, una città del nord della Germania, Merz ha presentato la sua candidatura come contrapposizione diretta a quella di Merkel, concentrandosi in particolare sulla questione dell’immigrazione. Giocando sulle parole pronunciate da Merkel nel 2015, quando aveva accolto milioni di rifugiati, Merz ha dichiarato alla folla: “Non possiamo farlo!”, posizionandosi così in netto contrasto con la cultura dell’accoglienza che rimane un segno distintivo dell’era Merkel.

L’intento di Merz nel prendere le distanze da Merkel è strategico, specialmente avvicinandosi alle elezioni nazionali previste per il 23 febbraio. Il partito di Merz, l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), sta adottando una linea dura per scongiurare il passaggio di voti verso l’Alternativa per la Germania (AfD), partito di estrema destra in aumento nei sondaggi. L’AfD, attualmente con il 21% di consenso, continua a guadagnare terreno, ma è ancora distaccato rispetto ai conservatori, che guidano al 30%.

Durante la campagna, l’AfD ha tentato di confondere gli elettori, sostenendo che Merz e Merkel siano essenzialmente simili. In una recente convention, Alice Weidel, candidata cancelliere dell’AfD, ha paragonato Merz a Merkel, suggerendo che la CDU sia ormai un partito incline alla sinistra, responsabile dell’incremento dell’immigrazione e della criminalità. La Weidel ha esortato i tedeschi a votare l’AfD definendola “l’originale” scelta politica.

Dopo aver preso le redini della CDU nel 2022, Merz ha spostato il partito più verso destra, affrontando non solo temi di immigrazione, ma anche questioni energetiche ed economiche. Nonostante da tempo critichi la politica centrista di Merkel, a Flensburg Merz ha per la prima volta tracciato un chiarissimo divario. Secondo il suo discorso, l’attuale situazione migratoria sarebbe insostenibile: la Germania non è in grado di accogliere milioni di rifugiati e garantire loro istruzione, assistenza sanitaria e alloggi. Ha quindi promesso una significativa restrizione all’immigrazione illegale.

Sebbene tutti i partiti parlamentari, incluso quello di Merz, abbiano escluso qualsiasi coalizione con l’AfD, conservando una barriera nei confronti dell’estrema destra, l’AfD cerca di capitalizzare questa separazione. L’obiettivo è dipingere la CDU come troppo incline a collaborare con le forze di sinistra. Weidel ha criticato la CDU per la sua presunta resa all’ideologia di sinistra-verde, definendola come un “tradimento”.

Merz si trova dunque a dover bilanciare tra un approccio deciso sull’immigrazione e la necessità di smarcarsi dall’AfD, nel tentativo di attrarre i suoi elettori senza alienare quelli moderati. La sfida sarà quella di rafforzare il proprio programma mantenendo una chiara separazione da chi considera l’AfD come un declino per la Germania.

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