Un importante incontro si è tenuto presso il Parlamento europeo tra la presidente Roberta Metsola e il primo ministro palestinese, Mohammad Mustafa, subito dopo il conseguimento di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Metsola ha espresso apprezzamento per la visione e le cortesi dichiarazioni del suo interlocutore, sottolineando l’urgenza di far sì che tale accordo sia rispettato e mirato a porre fine ai conflitti, facilitare l’arrivo di aiuti umanitari e permettere il ritorno degli ostaggi alle proprie famiglie. Questo, secondo Metsola, dovrebbe rappresentare il punto di partenza verso una stabilità duratura, pace, ricostruzione e ripristino dei servizi nella regione. Ha altresì espresso fiducia in un futuro promettente dopo questo cruciale passo avanti.

Nel contesto dell’Unione Europea, la commissaria alla Gestione delle crisi, Hadja Lahbib, ha affermato che l’accordo rappresenta un’opportunità per far germogliare la speranza, anche se esistono diverse versioni dello stesso. L’importanza del momento, secondo Lahbib, risiede nel rilascio degli ostaggi e nella garanzia di un accesso incondizionato agli aiuti umanitari, considerando le numerose vite già perse. Un’analisi di tale tregua sarà basata sull’implementazione sul campo piuttosto che sulle dichiarazioni.

Anche in Gran Bretagna il tema è al centro dell’attenzione. Il governo di Londra sollecita Israele a formalizzare l’approvazione dell’accordo, ricordando le sofferenze dei prigionieri e il drammatico impatto del conflitto sull’umanità nei territori palestinesi. Il ministro degli Esteri, David Lammy, in una sessione alla Camera dei Comuni, ha evidenziato il prezzo elevato pagato dai civili palestinesi nel corso del conflitto, richiamando l’attenzione sulle vittime, tra cui molti bambini, e sulla devastazione delle infrastrutture civili.

Nel frattempo, la Spagna si propone di collaborare con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per coordinare l’assistenza sanitaria nella Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità, guidato da Monica Garcia, ha dichiarato il proprio impegno a supportare il popolo palestinese e ha lanciato un appello affinché il cessate il fuoco possa essere duraturo.

Il ministro degli Esteri tunisino, Mohamed Ali Nafti, ha espresso il suo auspicio che la tregua possa porre fine al “genocidio” a Gaza, incontrando il vicepremier italiano Antonio Tajani. Ha descritto questo periodo come particolarmente oscuro per il mondo arabo e musulmano.

In un altro angolo del Medio Oriente, il nuovo ministro degli Esteri siriano ha invocato la rimozione delle sanzioni imposte durante la presidenza di Bashar al-Assad, auspicando miglioramenti economici e stabilità.

Sul fronte di altre informazioni, da fonti locali si apprende che un recente attacco a Jabalia ha provocato almeno 20 vittime e gravi distruzioni. Anche la Nato ha accolto positivamente l’accordo ma ha sottolineato come la sua piena applicazione sia essenziale per raggiungere una maggiore stabilità.

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