In Libia, nelle ultime ore, sono emersi nuovi dettagli sconvolgenti che riguardano il ritrovamento di corpi di migranti in due diverse località. A Zawiya, città costiera situata sulla costa occidentale vicino a Tripoli, e nel deserto di Al Waha al centro del paese, sono venute alla luce macabre scoperte.

A Zawiya, la Mezzaluna Rossa ha recuperato dieci cadaveri di migranti a seguito del naufragio di un’imbarcazione nei pressi del porto di Dila. L’evento è avvenuto durante la notte, e le immagini diffuse dal Servizio libico di emergenza mostrano volontari intenti a sistemare i corpi in sacchi di plastica bianchi, ciascuno dei quali porta un numero identificativo.

Parallelamente, nel deserto di Al Waha, le forze di sicurezza locali hanno scoperto una fossa comune presso una fattoria. In essa giacevano i resti di diciannove persone, presumibilmente vittime delle operazioni criminali dei trafficanti di esseri umani. Le immagini divulgate sui social media rappresentano i volontari della Mezzaluna Rossa e agenti di polizia impegnati nel recupero dei cadaveri avvolti in sacchi neri.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, tra cui il giornale «Al Wasat», la polizia sarebbe intervenuta dopo una segnalazione riguardante un edificio utilizzato regolarmente da bande di trafficanti.

Questi tragici eventi si inseriscono in un contesto più ampio di migrazioni irregolari lungo il Mediterraneo centrale, una rotta che comprende sia la Libia che la Tunisia. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha registrato la morte di 37 migranti dall’inizio dell’anno al primo febbraio 2025.

Nel frattempo, le autorità libiche hanno intercettato in mare e riportato a riva un totale di 2.398 migranti, tra cui 1.984 uomini, 301 donne e 113 minori. Dati recenti indicano un significativo aumento degli arrivi irregolari via mare in Italia, con un incremento del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La Libia emerge come il principale punto di partenza, con 3.424 sbarchi registrati fino al 3 febbraio, che rappresentano il 93,22% del totale degli arrivi.

Questi dati e accadimenti sottolineano la perenne crisi migratoria che continua a affliggere le rotte del Mediterraneo, mettendo in luce la disperazione di coloro che attraversano il mare rischiando la vita nella ricerca di un futuro migliore.

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