Il 19 dicembre avrà luogo l’esordio dell’esecutivo portoghese Antonio Costa alla guida del Consiglio europeo. A differenza delle precedenti gestioni, il Summit durerà solo un giorno grazie all’approccio più snello e operativo proposto da Costa. Anche la lettera d’invito ai leader europei è stata inviata in anticipo, il 7 dicembre, indicando come argomento di punta la guerra in Ucraina.
Nell’agenda dei Ventisette, però, si è inserita in modo significativo la situazione siriana. Dopo la caduta del regime di Assad, l’Unione Europea valuta il suo ruolo nel sostenere la ricostruzione della Siria sotto la guida di Hayat Tahrir al Sham (Hts). Quest’organizzazione promette un futuro inclusivo per il Paese, ma il suo passato legato ad Al Qaida solleva ancora molte incertezze sul piano diplomatico, come spiegato dall’Alto rappresentante Kallas.
Intanto, le relazioni con la Russia rimangono tese, con il Consiglio Affari esteri che dovrebbe approvare un nuovo pacchetto di sanzioni mirato ad indebolire le “flotte fantasma” responsabili del trasporto illegale di idrocarburi russi. Voci di possibili sanzioni contro le minacce ibride russe si fanno sentire, mirando a contrastare la destabilizzazione attraverso attacchi informatici e compromissioni elettorali. Tuttavia, non si prevede che l’Ue approvi sanzioni contro la Georgia a causa del veto ungherese.
La conferenza stampa di fine anno del presidente russo Vladimir Putin è attesa con interesse per comprendere la sua posizione su questioni chiave come Ucraina, Georgia e politica internazionale. Al contempo, il Vertice tra l’Ue e i Balcani occidentali si prefigge di favorire il processo di integrazione europea dei Paesi della regione.
Infine, il Parlamento tedesco terrà un voto di fiducia sul cancelliere Olaf Scholz il 16 dicembre. Anche se la sfiducia appare scontata, questo voto sarà un importante momento formale nella politica interna della Germania.