Dopo un’assenza di cinque anni, la Sacra Corona di Spine è tornata a occupare il suo posto originario nella cattedrale di Notre-Dame, in seguito a un devastante incendio che distrusse gran parte dell’edificio nel 2019. Questo prezioso artefatto, considerato uno dei più antichi e sacri oggetti della cristianità, avrebbe ornato il capo di Gesù Cristo durante la sua crocifissione. Realizzata con un intreccio di giunchi, la corona è racchiusa in un involucro di cristallo e oro.

L’importante evento di ritorno della corona è stato celebrato in una cerimonia presieduta dall’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich. Storicamente, il re Luigi IX di Francia acquistò la corona a Costantinopoli nel 1239, investendo una somma pari a 135.000 lire, che rappresentava quasi la metà della spesa annua del paese in quel periodo. Inizialmente custodita alla Sainte-Chapelle, la reliquia fu trasferita nel tesoro di Notre-Dame nel 1806, dove rimase fino al tragico incendio.

Durante il disastro del 2019, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine si impegnarono in una catena umana per mettere in salvo la Corona di Spine e altri manufatti storici presenti nella cattedrale. L’incendio causò la distruzione degli interni in legno e della maestosa guglia. In attesa delle ampie opere di restauro che hanno coinvolto la cattedrale, la corona fu temporaneamente custodita presso il Museo del Louvre.

Per il suo ritorno, è stato creato un nuovo reliquiario appositamente concepito, che sostituisce quello originario del 1806. La processione per la celebrazione del rientro della corona ha visto la partecipazione dei membri dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro, un ordine cattolico di cavalieri. La Sacra Corona sarà esposta al pubblico a partire dal 10 gennaio, come riportato dai media francesi.

La cattedrale di Notre-Dame ha riaperto ufficialmente l’8 dicembre, dopo un lungo periodo di restauri che ha visto un investimento di circa 700 milioni di euro (582 milioni di sterline) e coinvolto circa 2.000 artigiani tra muratori, carpentieri, restauratori, lattonieri, esperti d’arte, scultori e ingegneri. Alla cerimonia di riapertura hanno assistito leader mondiali, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha sottolineato l’importanza del restauro dicendo: “Dobbiamo custodire questa lezione di fragilità, umiltà e volontà”.

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