Nella giornata odierna, ben 339 camion carichi di aiuti umanitari sono riusciti ad attraversare il confine per raggiungere la Striscia di Gaza. Questo è quanto comunicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA). È in corso un’ampia distribuzione di generi alimentari: oltre 200.000 pacchi sono stati consegnati a più di 130 centri di distribuzione, a partire dalla cessazione del conflitto, avvenuta sei giorni fa. Per la prossima settimana, si prevede un significativo movimento di persone che si trasferiranno tra le zone nord e sud di Gaza. Le organizzazioni umanitarie sono già al lavoro per soddisfare le necessità delle famiglie sfollate ovunque decidano di stabilirsi.

Contemporaneamente, nelle aree della Cisgiordania, la situazione continua a peggiorare. L’OCHA segnala che l’operazione militare israeliana a Jenin e nel campo profughi vicino, ora al suo quarto giorno, si è estesa anche ai villaggi circostanti.

Nel frattempo, una lettera firmata dal rappresentante israeliano alle Nazioni Unite è stata recapitata al Segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, intimando all’UNRWA (Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi) di cessare ogni attività a Gerusalemme entro il 30 gennaio, data in cui entrerà in vigore una nuova legge israeliana che impedisce all’agenzia di operare sul territorio nazionale.

Nel contesto siriano, il padre francescano Bahjat Karakash, operante ad Aleppo, ha recentemente dichiarato che nonostante il raggiungimento di alcuni progressi positivi, permangono numerose emergenze. La strada per una Siria stabile e democratica è ancora lunga, e il rischio di una società divisa in base all’etnia o alla religione resta elevato.

La pressione internazionale continua a concentrarsi anche sul Libano. La Casa Bianca ha chiesto un’estensione temporanea del cessate il fuoco con Israele, che entro 60 giorni dovrebbe ritirare le proprie forze dal sud del Libano. Questa decisione viene discussa per garantire sicurezza ai cittadini israeliani e libanesi, mentre le tensioni con Hezbollah persistono.

Infine, un’operazione militare israeliana nella Cisgiordania ha visto l’utilizzo di un drone che ha colpito un veicolo vicino alla città di Qabatiya, causando la morte di due persone. Questo avvenimento è connesso alle attività militari in corso a Jenin.

Questa complessità geopolitica sottolinea l’importanza di un coordinamento internazionale efficace, affinché si possa progredire verso una risoluzione pacifica delle tensioni che da anni affliggono la regione.

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