Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Europea, ha recentemente rivelato un piano ambizioso denominato ReArm Europe. Questo piano si articola in cinque punti fondamentali e prevede l’erogazione di prestiti per 150 miliardi di euro, con l’eventuale impiego di fondi di coesione per rafforzare la difesa europea. Questo annuncio giunge in un momento critico, poiché l’Europa si trova a fronteggiare crescenti minacce alla sua sicurezza nazionale. L’intento di von der Leyen è quello di spingere l’UE a reagire rapidamente a queste minacce, aumentando la spesa dedicata alla difesa, anche per sostenere l’Ucraina in un periodo di turbolenza geopolitica.

L’approccio delineato da von der Leyen si inserisce nel contesto del congelamento degli aiuti militari statunitensi verso l’Ucraina, una decisione che ha ricevuto approvazioni da alcuni leader internazionali, come il Cremlino e Viktor Orban. Il piano ReArm Europe ha suscitato discussioni accese, in particolar modo in Italia, dove il Movimento 5 Stelle lo ha definito una “follia bellicista”, una posizione condivisa anche dal partito Europa Verde.

Nel dettaglio, tra le proposte del piano c’è l’inclusione della “clausola nazionale” del patto di stabilità europea che consente agli Stati membri di aumentare le spese per la difesa senza infrangere le regole del deficit. Inoltre, il piano prevede il lancio di un nuovo strumento per fornire prestiti per 150 miliardi di euro agli Stati membri, stimolando una spesa più efficiente e coordinata nel settore della difesa.

La pianificazione strategica include anche delle misure per incentivare l’uso dei programmi di politica di coesione per incrementare le spese militari, mobilitare capitale privato e accelerare l’Unione del risparmio e degli investimenti. Un ulteriore pilastro del piano è la mobilitazione della Banca europea per gli investimenti a supporto di questo progetto di riarmo.

L’obiettivo finale del piano è spendere in maniera più efficace e collettiva, consolidando capacità paneuropee come la difesa missilistica, artiglierie avanzate e nuovi sistemi anti-drone, rafforzando al contempo la base industriale di difesa europea. Questo approccio di approvvigionamento congiunto avrebbe anche il potenziale di ridurre i costi e migliorare l’interoperabilità tra i diversi paesi membri dell’UE. L’annuncio della presidente ha sottolineato l’importanza di mantenere solida la collaborazione con gli Stati Uniti, nonostante i cambiamenti significativi nelle dinamiche geopolitiche mondiali.

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