Il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, ha sollevato obiezioni alla proposta di Donald Trump di incrementare la spesa militare dei paesi membri della NATO, portandola al 5% del Prodotto Interno Lordo (PIL). In una recente intervista rilasciata al quotidiano Tagesspiegel, Pistorius ha giudicato irrealistica e insostenibile l’idea avanzata dal presidente degli Stati Uniti, secondo cui la spesa militare dovrebbe essere portata a tale livello. Infatti, ha sottolineato che un impegno del genere comporterebbe un impatto devastante sulle finanze pubbliche tedesche, assorbendo il 42% del bilancio federale e comportando una spesa di circa 230 miliardi di euro, un importo impossibile da gestire.
Trump, noto per insistere sulla necessità di una maggiore condivisione degli oneri da parte degli alleati della NATO, ha riesumato la sua proposta in recenti dichiarazioni dalla Casa Bianca. Anche se gli Stati Uniti non raggiungono il livello di spesa da lui suggerito – attualmente destinano circa il 3,4% del PIL alla difesa – ha minimizzato la questione, sottolineando che gli Stati Uniti proteggono gli altri membri dell’alleanza senza ricevere una protezione reciproca.
In risposta a tali affermazioni, Pistorius ha riconosciuto la necessità per la Germania di destinare maggiori risorse alla difesa nei prossimi anni, superando l’attuale soglia del 2% del PIL precedentemente raggiunta. Tuttavia, ha respinto l’opzione di focalizzarsi su percentuali specifiche, preferendo un approccio orientato al raggiungimento degli obiettivi di capacità fissati dall’alleanza. Ha messo in evidenza l’importanza di soddisfare tali obiettivi entro le scadenze concordate, rimandando alle decisioni strategiche che la NATO intende adottare entro la fine dell’anno, le quali influenzeranno gli impegni di difesa per il prossimo decennio.
La situazione è complicata ulteriormente dalla mancanza di un piano di bilancio federale da parte della Germania per il 2025. Dopo la caduta del governo di coalizione a novembre e le elezioni anticipate fissate per il 23 febbraio, le principali decisioni finanziarie restano in sospeso fino a quando un nuovo governo non sarà formato. Al momento, la Germania destina il 2,12% del PIL alla difesa, avendo raggiunto da poco l’obiettivo del 2% stabilito dalla NATO, grazie ad un fondo speciale da 100 miliardi di euro creato in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Tuttavia, con l’esaurimento previsto di tale fondo entro il 2027, Berlino dovrà affrontare importanti decisioni su come sostenere la spesa militare senza compromettere l’equilibrio del bilancio federale.