La recente pubblicazione dell’elenco dei 735 detenuti palestinesi da liberare ha sollevato forti reazioni, poiché è stata concepita affinché i familiari delle vittime possano presentare ricorso alla Corte Suprema. In questo gruppo di prigionieri, con l’imminente rilascio previsto entro 42 giorni, non figura Marwan Barghouti, visto da molti come il possibile successore del Presidente palestinese Abu Mazen. Barghouti, condannato a cinque ergastoli per terrorismo, è ritenuto una figura chiave, capace di unificare le fazioni palestinesi.
Un personaggio centrale nella lista dei detenuti è Zakaria Zubeidi, un tempo leader delle Brigate Al Aqsa nel Nord della Cisgiordania. Nonostante la sua partecipazione a operazioni armate durante la seconda intifada, e la sua successiva fuga rocambolesca, Zubeidi è considerato da alcuni una figura mitica tra i palestinesi. La sua liberazione è stata richiesta come dimostrazione di superamento delle rivalità tra fazioni.
Il contesto nei Territori è complesso, con circa 10.000 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, tra cui minori e donne, che saranno tra i primi a tornare a casa. In questo scenario, l’organizzazione palestinese Addameer sottolinea il peso simbolico dei prigionieri nella società palestinese, dove quasi tutti hanno un legame con chi è stato incarcerato.
Durante il processo di rilascio, molti detenuti di Gaza, imprigionati durante l’ultima offensiva di 470 giorni, verranno liberati. Tuttavia, qualcuno di questi detenuti ha partecipato a massacri della seconda intifada, come Wael Qassim e Ahmad Obeid, colpevoli di attacchi che hanno avuto esiti devastanti. Mohammed Abu Warda, appartenente a Hamas, ha scontato pesanti condanne per attentati letali.
In questo contesto, Abu Mazen cerca di dimostrare il proprio controllo sulla Cisgiordania e di mostrarlo anche a Gaza, mentre le forze palestinesi tentano di stabilire la propria autorità in zone storicamente tumultuose come il campo rifugiati di Jenin. L’eventuale ritorno di figure come Zubeidi potrebbe giocare un ruolo cruciale nel mantenere stabile la situazione delle nuove generazioni.
Khalida Jarrar, attivista per i diritti dei carcerati, e altri personaggi rilevanti figurano nell’elenco dei rilasciati, mentre continuano le pressioni su Israele per il rilascio di leader importanti. Questa delicata operazione di scambio e rilascio contribuisce a rimodellare l’equilibrio politico e sociale nella regione.