Durante la riunione all’Eliseo, i rappresentanti dei 30 Paesi coinvolti hanno chiarito le diverse posizioni riguardo il sostegno all’Ucraina. La volontà comune è quella di assistere la nazione nella sua resistenza contro l’invasione russa, ma si sta formando una “forza di rassicurazione” guidata da Francia e Regno Unito. Questa task force prevede l’invio di truppe in territorio ucraino, lontano dal fronte, una volta terminati i combattimenti, al fine di garantire che il cessate il fuoco sia rispettato e prevenire eventuali nuovi attacchi russi come accaduto nel 2022, nonostante gli accordi precedentemente stabiliti a Minsk.

A questa forza potrebbero aderire altri Paesi europei, quali la Svezia e la Danimarca, mentre l’Italia e la Spagna hanno confermato l’intenzione di non inviare truppe. Tale decisione, seppur non unanime, non arresta i preparativi di coloro che vogliono partecipare all’invio delle forze. Nei giorni seguenti, i capi di stato maggiore di Francia e Regno Unito si recheranno a Kiev per consultarsi con i comandanti ucraini e raccogliere suggerimenti e richieste.

Il presidente Emmanuel Macron ha chiarito durante la conferenza stampa che queste forze non saranno di mantenimento della pace, né opereranno sulla linea di contatto o sostituiranno l’esercito ucraino. Il loro compito sarà fornire supporto a lungo termine e agire come deterrente per prevenire ulteriori aggressioni russe. I soldati dovrebbero intervenire “il giorno dopo” la fine delle ostilità.

Tuttavia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso preoccupazioni circa i dettagli relativi a questo contingente, come i compiti specifici e la responsabilità del comando. Per ora, la sensazione è che il processo possa avvenire con calma, dato che i negoziati in Arabia Saudita non stanno ancora producendo risultati tangibili.

L’ultima proposta avanzata da Vladimir Putin prevede di porre l’Ucraina sotto amministrazione controllata delle Nazioni Unite per firmare accordi di pace e organizzare le elezioni prossime. Macron, nel suo intervento, ha elogiato i “sforzi di pace” di Donald Trump per mantenere rapporti favorevoli con alcuni alleati europei, come l’Italia. Tuttavia, il presidente francese non ha evitato di esprimere il suo parere sugli episodi recenti, sottolineando che le verità inventate dalla Russia non devono passare inosservate, come dimostrato dalle discussioni sul Mar Nero tenutesi a Riad. Gli esponenti americani, russi e ucraini hanno emesso dichiarazioni contraddittorie che rendono difficile parlare di veri negoziati di pace.

Al contrario delle promesse di Trump, la pace in Ucraina appare lontana dall’essere raggiunta in tempi brevi, complici anche i nuovi violenti bombardamenti russi. Nell’attuale situazione, l’opzione di inviare truppe europee sul terreno sembra, almeno per il momento, solo teorica. Tuttavia, ci si mostra concordi nel mantenere le sanzioni contro la Russia e c’è soddisfazione per il rinnovato legame tra l’Unione Europea e il Regno Unito, come sottolineato dal premier britannico Keir Starmer. Da parte italiana, la premier Meloni suggerisce di coinvolgere gli Stati Uniti nella prossima riunione dei Paesi disposti ad aiutare l’Ucraina.

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