L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin è stata un’aggressione verso un territorio sovrano. La questione palestinese rappresenta un’altra aggressione, quella di Hamas verso Israele, con una risposta esagerata. Queste sono le visioni della maggior parte delle persone che auspicano una pace “vera” e duratura.

Le grandi potenze, Russia e America, senza l’Europa, stanno costruendo un nuovo ordine mondiale. Trump vuole dall’Ucraina le cosiddette “terre rare” per l’industria americana, al fine di trattare una tregua in vista di un’eventuale pace. Putin, invece, punta all’annessione di determinati territori in cambio del cessate il fuoco. Queste guerre hanno avuto un costo enorme, soprattutto in termini di vite umane e distruzione.

Con il voto dell’UE del 12/03/2025 è passata la proposta di riarmo di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea. La spesa per il riarmo europeo ammonta a 800 miliardi di euro, una cifra enorme, distribuita proporzionalmente tra i 27 paesi dell’UE. Ogni singolo paese dovrà contribuire alla spesa di riarmo, indebitandosi. Questo processo genererà frammentazione anziché una difesa comune europea, lasciando l’Europa divisa politicamente in stati e staterelli.

È assurdo parlare di pace mentre ci si riarma singolarmente. Ogni paese dell’UE ha problemi interni legati alla tutela dei cittadini e al benessere della popolazione, finanziati attraverso le entrate fiscali. Inoltre, ogni nazione europea ha la propria Carta Costituzionale che regola la difesa del territorio. L’articolo 11 della Costituzione italiana afferma testualmente:

“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”

Non a caso esiste un Ministero della Difesa che potrebbe essere condiviso con l’Europa, con specifiche clausole di salvaguardia, per creare una difesa comune basata sui principi di pace sanciti dalla Costituzione italiana.

Dal post “La questione delle armi” emerge il pensiero del Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che, avendo vissuto in prima persona gli orrori della Seconda guerra mondiale, al suo insediamento in Parlamento pronunciò queste parole:

“L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.”

Tuttavia, i guerrafondai non si sono mai fermati e hanno continuato a costruire e vendere armi sempre più letali, comprese quelle di distruzione di massa. Dove è finito il disarmo? Che ne è stato del trattato di non proliferazione nucleare? E dov’è l’ONU come organismo internazionale preposto a regolare i rapporti tra gli Stati?

L’America propone per l’Europa un riarmo nucleare e uno scudo satellitare basato sulle nuove tecnologie dell’Intelligenza Artificiale. Tuttavia, con le numerose centrali nucleari di vecchia generazione ancora operative, un conflitto su vasta scala potrebbe avere conseguenze devastanti per l’umanità intera. Quanto allo scudo satellitare, dovrebbe essere interamente prodotto dall’Europa, per evitare la dipendenza da fornitori come Elon Musk, il quale potrebbe decidere arbitrariamente di oscurare i dati satellitari in qualsiasi momento.

A questo punto, la domanda che ognuno dovrebbe porsi è: quale futuro lasceremo alle prossime generazioni? La questione è estremamente complessa e richiede un grande equilibrio per giungere a una soluzione onorevole per tutti.

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