Nel contesto globale caratterizzato da incertezza e instabilità politica in Europa, con alleati tradizionali come Francia e Germania in difficoltà, il Regno Unito è in cerca di nuovi alleati sulla scena internazionale. In questo panorama, il Primo Ministro britannico, Keir Starmer, sembra aver trovato un nuovo e inaspettato partner: il Brasile. Questo legame si basa su un impegno condiviso verso obiettivi climatici comuni, accompagnato da un vivace scambio di battute calcistiche.
Dalla nomina di Starmer a Primo Ministro nel luglio scorso, sono stati ben 12 i ministri britannici che hanno affrontato il viaggio di 8.850 chilometri da Londra a Brasilia. Questo non solo in occasione del summit del G20 ospitato dal Brasile quest’anno, ma anche per riflettere la crescente vicinanza tra i due governi nel fronteggiare la crisi climatica mondiale. Solo a partire da novembre, Londra e Brasilia hanno collaborato al lancio di un patto multistatale per l’energia pulita, alla coordinazione di nuovi ambiziosi obiettivi climatici, e discusso cooperazioni future in vista del prossimo importante summit climatico delle Nazioni Unite, che si terrà nella città portuale brasiliana di Belém nel 2025.
In un clima di incertezza globale, queste “coalizioni di volenterosi” nel settore della diplomazia climatica sono quanto mai necessarie per i leader consapevoli delle questioni ambientali. Robin Niblett, illustre fellow dell’Istituto Chatham House, sottolinea l’importanza di tali alleanze. Tuttavia, i nuovi sodalizi dovranno affrontare anche le divergenze su questioni di politica estera importanti, come la situazione russo-ucraina.
Per rafforzare l’alleanza, il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, che tornerà al lavoro dopo le festività natalizie a seguito di alcuni problemi di salute, ha invitato Starmer per un’ulteriore visita il prossimo anno. Questo incontro servirà a “mappare le opportunità e le aree economiche di cooperazione”, ha dichiarato il Brasile. Se Starmer e Lula riusciranno a far funzionare questa collaborazione, dovranno ringraziare l’amore comune per il calcio, in particolare per l’Arsenal, squadra del cuore di Starmer, che vanta quattro giocatori brasiliani nel suo organico.
Un legame calcistico è stato evidente al G20, come ha confermato un amico di Lula. “Aiuta significativamente il fatto che entrambi siano appassionati di calcio”, ha dichiarato Antonio Patriota, ambasciatore brasiliano a Londra. Tuttavia, oltre alle chiacchiere calcistiche, vi è un’intensa attività diplomatica che prosegue da oltre un anno per consolidare la relazione. Il Segretario agli Affari Esteri britannico, David Lammy, aveva già dichiarato che il clima sarebbe stato “centrale” nella politica estera britannica sotto il governo laburista, e aveva visitato il Brasile la scorsa estate. Starmer, allora leader dell’opposizione, aveva incontrato per la prima volta Lula alla COP28 nel 2023, iniziando un dialogo che, secondo un funzionario britannico, ha portato il mese scorso all’accordo energetico Clean Power Alliance, un blocco di 11 paesi (oltre all’Unione Africana) impegnato a triplicare le energie rinnovabili entro il 2030.
Nel panorama globale, l’amicizia nascente tra Regno Unito e Brasile rappresenta una collaborazione esemplare tra Nord e Sud del mondo. Tuttavia, essa porta con sé anche dei rischi, specialmente per quanto riguarda le differenze di posizione sulla crisi russo-ucraina. Mentre il Regno Unito continua a sostenere militarmente l’Ucraina, la posizione di Starmer potrebbe subire una revisione alla luce della possibile vittoria di Trump negli Stati Uniti. Lula, invece, ha sempre promosso una soluzione negoziata, pur condannando l’invasione russa.
Le divergenze non dovrebbero ostacolare la collaborazione climatica tra Brasile e Regno Unito, come sottolineato da Patriota. Tuttavia, rimane il fatto che mentre enormi risorse finanziarie vengono destinate ai bilanci militari globali, è spesso difficile ottenere il medesimo impegno per combattere il cambiamento climatico.