Il segretario di Stato Marco Rubio ha chiarito la nuova politica del governo riguardo agli studenti stranieri negli Stati Uniti con una dichiarazione pubblicata sulla piattaforma di Fox News. Rubio ha sottolineato che l’ingresso negli Stati Uniti è un privilegio riservato a chi rispetta leggi e valori americani. Questa comunicazione è indirizzata principalmente agli studenti internazionali delle università statunitensi e a coloro che partecipano a programmi di scambi culturali. Dal 20 gennaio, data dell’insediamento di Donald Trump, ci sono stati 525 annullamenti di visti per studenti e ricercatori in circa 80 istituti, incluse università prestigiose come Harvard e Stanford.
Negli Stati Uniti si trovano oltre 1,5 milioni di studenti stranieri, ai quali si aggiungono circa 300,000 partecipanti a programmi di scambio culturale. Questa tradizione di apertura verso studenti globali ha contribuito al predominio statunitense nei campi della ricerca scientifica e dell’innovazione. Tuttavia, la nuova amministrazione ha avviato una politica più rigorosa, in cui anche una leggera violazione delle norme, come un’infrazione al codice della strada, può comportare la revoca del visto. In tal senso, sono aumentati i casi di detenzione da parte dell’Immigration and Customs Enforcement.
Le tensioni sono aumentate con le manifestazioni anti-israeliane alla Columbia University, che hanno visto tra i protagonisti Mahmoud Khalil, un attivista pro palestinese arrestato l’8 marzo. Il motivo ufficiale dell’arresto è la mancata dichiarazione del suo lavoro per l’UNRWA, un’organizzazione accusata di antisemitismo. Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti accolgono studenti stranieri per motivi accademici, non per contestare la politica estera americana.
Una petizione con oltre 1,7 milioni di firme è stata lanciata per liberare Khalil, detenuto in Louisiana. Tuttavia, l’11 aprile un giudice della Louisiana ha confermato l’espulsione dell’attivista. Gli avvocati e le associazioni per i diritti umani temono che questo caso possa creare un precedente. Una situazione simile è capitata a Rumeysa Ozturk, una cittadina turca arrestata e trasferita in Louisiana dopo aver criticato l’occupazione israeliana di Gaza. L’arresto di Ozturk, ripreso dalle telecamere, ha suscitato un forte impatto sull’opinione pubblica.