Sabato scorso, è stato riattivato il flusso di gas russo verso la Transnistria, regione della Moldova di fede russofona, come annunciato dal ministero degli Esteri russo. Tuttavia, Aleksei Polischuk, direttore del dipartimento dedicato ai Paesi della Comunità degli stati indipendenti presso il ministero, ha sottolineato che tale ripristino rappresenta solo una soluzione temporanea e che resta necessario stabilire un accordo duraturo. La questione era sorta alla fine dell’anno, quando i rifornimenti di gas attraverso l’Ucraina avevano subito un’interruzione. La proposta avanzata dalla Moldova di deviare il flusso tramite TurkStream, formulata a partire dal primo gennaio, era stata respinta dalla Russia, che pretendeva il regolamento di una controversia debitoria contestata da Chisinau. Nel frattempo, la centrale elettrica della Transnistria, che garantiva una significativa fornitura di energia alla Moldova ed era alimentata dal gas russo, è stata trasformata per operare con il carbone, secondo quanto riferito dall’agenzia Tass.

Su un altro fronte, in Ucraina è aumentato il numero delle esecuzioni di soldati catturati, come denunciato dalla Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite. Dal mese di agosto, sono state registrate 79 esecuzioni di militari ucraini da parte delle forze armate russe in 24 distinti episodi. Inoltre, è stata documentata l’esecuzione di un soldato russo ferito da parte delle forze ucraine nello stesso periodo.

In merito al conflitto in corso, Mark Rutte, segretario generale della NATO, ha espresso aspettative di un continuo supporto militare da parte degli Stati Uniti all’Ucraina, sollecitando altresì un maggiore impegno finanziario da parte europea. Tuttavia, Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha affermato che il Regno Unito spinge per un prolungamento del conflitto, nonostante la situazione non favorevole a Kiev sul campo di battaglia.

Nel contesto delle tensioni, Kiev ha rivendicato attacchi su raffinerie russe a Volgograd e Astrakhan, utilizzando droni per colpire infrastrutture cruciali per l’approvvigionamento militare russo. Questa operazione, secondo lo Stato maggiore ucraino, è parte delle sanzioni inflitte con mezzi militari.

Intanto, l’assassinio di Armen Sarkisyan a Mosca, personaggio di spicco nel contesto del conflitto ucraino, ha alzato il velo su operazioni segrete di eliminazione da parte del servizio segreto ucraino. Considerato un nemico da Kiev per il suo stretto legame con la Russia, Sarkisyan è stato vittima di un attacco esplosivo nel cuore della capitale russa.

Infine, il Cremlino ha ribadito la necessità di elezioni in Ucraina come passaggio fondamentale per eventuali accordi di pace, mentre i servizi segreti russi continuano le indagini sul recente attentato a Mosca, che ha visto coinvolto Sarkisyan.

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