I vertici del partito USR hanno recentemente comunicato il loro intendimento di supportare il sindaco di Bucarest, Nicușor Dan, nella competizione presidenziale imminente in Romania. Questa scelta rappresenta un distacco significativo rispetto alla candidatura interna di Elena Lasconi, esponente dello stesso partito. Il focalizzarsi su Dan è motivato dalla volontà di evitare uno “scenario tossico”, ovvero una situazione in cui due candidati anti-europei potrebbero dominare la competizione, minacciando così l’orientamento attuale della Romania verso l’Unione Europea e la NATO.
Le elezioni presidenziali in Romania, che si terranno il 4 maggio, sono il rifacimento di un voto annullato a novembre. All’epoca, si temeva un’interferenza russa che avrebbe favorito il candidato ultranazionalista Călin Georgescu. Quest’ultimo, successivamente escluso dalla competizione elettorale, ha aperto le porte all’ascesa nei sondaggi di George Simion, altro esponente della destra estrema. La preoccupazione comune è che una vittoria di quest’ultimo potrebbe riallineare la Romania più vicino al movimento di Donald Trump negli Stati Uniti, alterando anche i piani dell’Unione Europea nel supportare l’Ucraina contro l’aggressione russa.
Nicușor Dan, inizialmente fondatore del partito di centrodestra USR, ma attualmente candidato indipendente, ha raccolto circa il 20% di preferenze nei sondaggi. Al contrario, la candidata ufficiale del partito, Elena Lasconi, che di recente aveva totalizzato il 19% dei voti, vede ora le sue chances ridotte a meno del 10% nei nuovi sondaggi pre-elettorali. Dominic Fritz, vicepresidente di USR, ha spiegato in conferenza stampa che Lasconi, al momento, non ha speranze concrete di rappresentare la corrente pro-europea al prossimo turno della competizione presidenziale.
Il comunicato ufficiale del partito ha inoltre evidenziato la preoccupazione di un possibile scenario in cui i due protagonisti al ballottaggio finale siano esponenti di politiche estremiste intenzionate a portare il Paese fuori dall’Unione Europea – un rischio definito “storico”. Tra questi contendenti, George Simion, capo della formazione politica AUR, sta ottenendo circa il 30% nei sondaggi, aumentando la tensione politica.
La decisione di USR di sostenere Dan invece di Lasconi è emersa anche in un contesto di crescenti timori sulla possibilità che Victor Ponta, un ex leader di sinistra ora ultranazionalista, possa accedere al ballottaggio presidenziale insieme a Simion. Dominic Fritz ha dichiarato che era imperativo prendere misure per evitare tale scenario e ha confermato l’appoggio a Dan, visto come il miglior candidato pro-europeo per contrastare una possibile deriva nazionalista. La conferma della scelta a favore di Dan verrà discussa quanto prima all’interno del comitato politico del partito USR, come ha reso noto lo stesso partito.