Nelle prime ore di giovedì, la capitale ucraina, Kyiv, è stata oggetto di un violento attacco da parte della Russia. Questo evento si è verificato poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso critiche nei confronti del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy per aver respinto una proposta di pace, la quale prevedeva il riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea. Stando a quanto dichiarato dall’Ufficio del Procuratore Generale giovedì, il bilancio delle vittime ammonta a otto persone, mentre si teme che altre possano essere intrappolate tra i resti degli edifici colpiti.
Nel frattempo, il Servizio di Emergenza dello Stato dell’Ucraina ha segnalato che oltre settanta persone risultano ferite a seguito del raid, con almeno quarantadue persone ricoverate in ospedale, inclusi sei bambini. Tale attacco rappresenta uno degli assalti aerei più intensi condotti dalla Russia contro Kyiv negli ultimi mesi, coinvolgendo l’uso combinato di missili e droni. I servizi di emergenza hanno riferito inoltre che sono stati domati una quarantina di incendi in nove diverse regioni del Paese. Le zone maggiormente colpite sono Kyiv e la sua regione, seguite da Zhytomyr, Dnipropetrovsk, Kharkiv, Poltava, Khmelnytskyi, Sumy e Zaporizhzhia.
Zelenskyy, che si trovava in Sudafrica per una serie di incontri, ha annunciato l’intenzione di rientrare immediatamente in Ucraina dopo il confronto con il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa. Il leader ucraino ha incaricato il Ministro degli Esteri di portare avanti tutte le riunioni necessarie in Sudafrica per informare i leader locali sulla situazione critica in Ucraina.
Questi attacchi giungono in un momento delicato per Zelenskyy, alle prese con forti pressioni politiche in patria. Trump, intensificando il pressing sulla leadership ucraina, ha accusato Zelenskyy di non voler accettare l’accordo di pace statunitense che, secondo l’ex presidente americano, sarebbe a vantaggio di Mosca. Mercoledì, Trump ha dichiarato che è proprio l’atteggiamento di sfida di Zelenskyy a complicare la risoluzione del conflitto, lamentando che il presidente ucraino non ha reali ragioni per opporsi.
In replica, il Ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiha ha ribadito che è l’atteggiamento bellicoso della Russia a rappresentare il vero intralcio alla pace. Secondo Sybiha, le richieste della Russia affinché l’Ucraina abbandoni determinate regioni, unitamente agli attacchi militari, dimostrano chiaramente che Mosca è il vero ostacolo al raggiungimento della pace. “La pressione deve essere diretta su Mosca, non su Kyiv”, ha affermato Sybiha giovedì mattina.
Nel reportage ha collaborato Veronika Melkozerova.