József Szájer, noto ex membro del Parlamento Europeo e figura influente nel panorama politico ungherese, ha recentemente fatto ritorno alla ribalta dopo un lungo periodo di silenzio seguito a uno scandalo clamoroso. Nel 2020, durante un evento che violava le restrizioni del lockdown, Szájer tentò di sfuggire all’attenzione della stampa belga, che parlò di un’orgia tra uomini nudi con presenza di sostanze stupefacenti. Nonostante gli sforzi per evitare lo scandalo, il politico ungherese non riuscì a sottrarsi all’occhio pubblico, decidendo così di eclissarsi per quattro anni.

Recentemente, Szájer ha intrapreso diversi progetti per ridefinire la sua immagine pubblica. È stato pubblicato un libro che ripercorre la sua carriera politica, intitolato “Sul Fronte”, e ha assunto un nuovo ruolo di spicco come guida dell’Istituto per un’Europa Libera, parte della rete di influenza di destra del primo ministro ungherese Viktor Orbán. Szájer è stato a lungo un pilastro della comunità politica di Orbán, avendo co-fondato il partito Fidesz e sostenuto il premier nelle sue battaglie politiche per decenni.

Nonostante lo scandalo, Szájer ha mantenuto la sua fedeltà a Orbán su temi cruciali, sebbene ammetta di avere opinioni divergenti rispetto ad alcune posizioni del suo partito, come la controversa legge sulla protezione dei minori. Ha insistito sul fatto di essere stato assolto dall’accusa di possesso di droga, avendo ricevuto solo una sanzione di €250 per aver infranto le misure di lockdown.

Nel descrivere la sua visione politica, Szájer ha richiamato quei valori di “lavoro duro, legalità e libertà” che riteneva fondamentali al termine dell’era comunista. Ha sottolineato come Fidesz, nonostante lo scandalo, abbia visto crescere la sua base elettorale, anziché ridursi. Orbán stesso ha definito inaccettabile il partito privato di Bruxelles, continuando la sua lunga critica ai diritti LGBTQ+.

Determinato a non essere etichettato come una semplice caricatura del passato, Szájer si prepara a tornare in prima linea, proponendosi come figura di riferimento per il futuro dell’Europa. Con il think tank recentemente avviato, il suo obiettivo è sviluppare un concetto innovativo di Europa, promuovendo un modello basato sulla sovranità delle nazioni. Questo nuovo approccio intende offrire una prospettiva “autonoma” rispetto alle dinamiche politiche attuali del continente.

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