Parigi è stata teatro di una vicenda complessa che ha coinvolto uno dei rappresentanti di spicco della Francia a Bruxelles, Philippe Léglise-Costa. L’ambasciatore francese presso l’Unione Europea rischiava di essere sollevato dal suo incarico alla fine dello scorso anno. Tuttavia, il destino ha voluto che l’inaspettata perdita di potere dell’ex Primo Ministro Michel Barnier, che cercava di sostituirlo, abbia interrotto il processo di cambiamento.
Barnier aveva in mente di sostituire Léglise-Costa con Clément Beaune, personalità ben conosciuta a Bruxelles, ex ministro per gli Affari Europei della Francia e consigliere dell’attuale presidente francese Emmanuel Macron. Dopo la sconfitta alle elezioni anticipate dell’estate, Beaune aveva visto diminuire il suo ruolo all’interno del governo. Nonostante ciò, Barnier auspicava che una tale sostituzione potesse scuotere le acque diplomatiche nella capitale europea.
L’ex Primo Ministro non riuscì a portare avanti il suo piano, poiché il suo governo crollò nel mese di dicembre, interrompendo i suoi tentativi di smuovere la rappresentanza francese a Bruxelles. Secondo fonti ben informate, Barnier riteneva che la Francia avesse bisogno di una “ventata di aria fresca” a Bruxelles, affermando che Léglise-Costa, in carica dal 2017, fosse presente da troppo tempo.
Il sostegno di Macron era essenziale per approvare il piano di Barnier, il cui obiettivo era consolidare l’influenza della Francia in Europa introducendo una nuova figura strategica. Tuttavia, l’incertezza riguardo alle relazioni personali passate tra Macron e Beaune, specie in seguito a disaccordi su alcune politiche nazionali, ha sollevato dubbi sulla posssibilità di una sostituzione immediata. L’ex consigliere presidenziale aveva precedentemente collaborato con Barnier durante le difficili negoziazioni sulla Brexit, e la sua promozione sarebbe stata percepita come un consolidamento del controllo di Barnier sugli affari europei.
Nonostante il riconoscimento delle abilità politiche di Beaune e la sua affinità per l’arena mediatica, il suo desiderio di candidarsi a sindaco di Parigi e le speculazioni circa ambizioni più vaste complicavano ulteriormente la situazione. La pubblicazione di un suo libro di rivelazioni, avvenuta di recente, potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo alle sue aspirazioni di assumere la posizione a Bruxelles.
Mentre Barnier, Léglise-Costa e Beaune hanno preferito non commentare la situazione, le dinamiche dietro le quinte continuano a evolversi. La decisione finale risiede nei piani strategici del presidente Macron, considerato il suo ruolo esclusivo nell’approvazione delle nomine diplomatiche, il cui esito influenzerà l’equilibrio del potere francese in Europa.