Stéphane Séjourné, capo dell’industria dell’UE, ha visitato recentemente una centrale nucleare in Normandia, portando un messaggio chiaro a Bruxelles: è giunto il momento di prestare attenzione ai sostenitori dell’energia nucleare come parte fondamentale della strategia di decarbonizzazione. Secondo quanto affermato da Séjourné, buona parte dell’Europa ritiene che l’energia nucleare sia essenziale in questo contesto, considerando anche i cambiamenti economici, sociali e politici in atto.

Questa iniziativa promossa dalla Francia mira a modificare la tradizionale esclusione dell’energia nucleare dai finanziamenti UE destinati alle energie rinnovabili, come eolico e solare. I proponenti francesi sostengono che l’energia nucleare, grazie al suo basso impatto ambientale, meriti un maggiore supporto dalle istituzioni europee per accelerare la transizione ecologica. Séjourné svolge un ruolo cruciale a Bruxelles, spingendo per includere questa visione nel Clean Industrial Deal dell’UE, il nuovo piano destinato a ridurre le emissioni di carbonio nelle industrie, la cui pubblicazione è prevista entro il 26 febbraio.

Il contesto geopolitico ed economico attuale, marcato dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica, ha visto aumentare il favore verso l’energia nucleare in Europa, sostenuto anche da un diffuso spostamento politico verso destra. Inoltre, la Germania, principale opponente della Francia sulle questioni nucleari, attualmente alle prese con problemi politici ed economici interni, sembra offrire un’opportunità per i promotori dell’energia nucleare.

La spinta per il nucleare ha guadagnato un ulteriore appoggio da parte del Medef, un gruppo francese rappresentante interessi commerciali di diversi paesi UE e del Regno Unito, che ha recentemente sollecitato maggior supporto da Bruxelles per il settore nucleare. L’obiettivo è creare un’entità del settore privato equivalente all’Alleanza Nucleare, composta da una dozzina di paesi membri dell’UE.

Sébourné sostiene che giocare la carta nucleare in Europa fornisca un vantaggio competitivo significativo, contribuendo non solo a mantenere la sovranità energetica europea, ma anche a ridurre i costi grazie a una produzione elettrica più ampia. Tuttavia, le difficoltà incontrate nell’ultimazione di nuovi reattori, come quello della centrale di Flamanville, sollevano interrogativi. Difatti, la durata della costruzione è stata triplicata rispetto alle previsioni iniziali e i costi sono aumentati notevolmente, richiamando l’attenzione sulle criticità del settore.

Nonostante ciò, l’industria rimane ottimista, confidando in una maggiore rapidità operativa qualora riceva obiettivi più definiti. Le autorità francesi, adottando un approccio cauto, hanno vincolato la concessione di supporto pubblico per sei nuovi reattori alla capacità di produrre elettricità a costi competitivi rispetto a fonti come l’eolico offshore.

Tuttavia, la determinazione di Séjourné nel promuovere l’energia nucleare potrebbe incorrere in rischi politici, offendendo alcuni colleghi commissari dell’UE. Séjourné ribadisce la necessità di dialogo rispettoso delle diverse opinioni, pur sostenendo che questo non dovrebbe ostacolare dichiarazioni forti e decise da parte del commissario francese. “Fare la differenza” a Bruxelles, secondo Séjourné, resta comunque l’obiettivo principale della sua missione.

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