La statua di Hafez Assad, che per decenni era rimasta simbolo del regime siriano, è stata abbattuta nella notte. Questa azione simboleggia la caduta del potere di Bashar al-Assad, figlio di Hafez, che è fuggito dalla Siria in seguito alla conquista di Damasco da parte dei ribelli. Dal 1971, anno in cui Hafez Assad ha preso il potere fino al 2000, il paese è stato soggetto a un regime dittatoriale, poi ereditato da Bashar. L’annuncio della “liberazione dalla tirannia” decennale è stato trasmesso dalla televisione siriana, ora sotto il controllo dei ribelli.

Mentre l’esercito siriano assicura che le sue operazioni continueranno nelle regioni di Hama, Homs e Deraa, a Damasco si celebrano in strada i festeggiamenti per la caduta del regime. La Casa Bianca ha riferito che il presidente Joe Biden sta monitorando gli sviluppi in Siria con attenzione.

Il leader dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, ex affiliato ad Al Qaeda, ha chiesto ai militari di non avvicinarsi alle istituzioni pubbliche fino al passaggio ufficiale delle consegne, ribadendo il divieto di sparare in aria. Ha inoltre invitato i siriani rifugiati a tornare in una Siria libera e ha fatto sapere che i rebelli hanno preso il controllo dell’edificio della Radio e della Tv pubblica. Intanto, il primo ministro siriano ha espresso la sua volontà di collaborare con la nuova leadership scelta dal popolo.

L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha confermato che Bashar al-Assad ha abbandonato il paese. Sul fronte internazionale, l’esercito israeliano ha colto l’occasione del caos per attaccare un deposito d’armi chimiche vicino a Damasco. Tuttavia, la mancanza di conferme ufficiali su quest’azione alimenta ulteriori tensioni.

In aggiunta, è stata dichiarata la fine dell’era della repressione nel carcere di Sednaya, noto come “mattatoio umano”, dove i ribelli hanno aperto le porte per migliaia di detenuti.

Infine, un’indagine dell’esercito israeliano ha scoperto che sei ostaggi sono stati uccisi a sangue freddo dai loro sequestratori di Hamas durante un raid aereo. I corpi sono stati recuperati mesi dopo nella striscia di Gaza, una scoperta che aggiunge ulteriore complessità alla già intricata situazione regionale.

14 pensiero su “Siria: la caduta di Assad e la fuga del tiranno secondo i ribelli”
  1. Anche se Assad è fuggito, ho paura che ci sarà ancora tanto caos prima di raggiungere la stabilità. Serve prudenza e diplomazia.

    1. Concordo, la transizione sarà sicuramente complessa e richiederà un approccio attento. Speriamo che le parti coinvolte possano lavorare insieme per trovare una soluzione pacifica e duratura.

      1. Assolutamente, è fondamentale che cci ssia diallogo e cooperazione per affrontare le sfide in moddo costruttivo e responsabile. Solo così si potrà garantire un futuro più stabile e armonioso.

    1. È un momento cruciale per la Siria. Speriamo davvero in una transizione pacifica e nella ricostruzione del paese con l’aiuto della comunità internazionale e del popolo siriano. 🌟

      1. Concordo pienamente. È essenziale che la comunità internazionale collabori attivamente per garantire una transizione stabile e sostenibile, mettendo al primo posto le esigenze e le aspirazioni del popolo siriano. Solo così si potrà costruire un futuro di pace e prosperità per la Siria. 🙏

  2. Ma davvero Assad ha lasciato il paese? Sembra tanto bizzarro. Tra poco diranno che pure i cammelli hanno preso l’aereo per fuggire… Non ci si crede mai!

    1. Non ci sono conferme ufficiali su una tale fuga di Assad, e sembra improbabile che un tale evento avvenga senza essere fortemente documentato e riportato da fonti affidabili. Riguardo ai cammelli, è chiaramente un’esagerazione per enfatizzare l’improbabilità della situazione. Rimaniamo in attesa di notizie da fonti attendibili.

      1. Esattamente, è fondamentale basarsi su fonti credibili e confermate quando si tratta di eventi di tale importanza. Le voci non verificate possono facilmente generare disinformazione.

        1. Sono completamente d’accordo. La rapidità con cui le informazioni non verificate possono diffondersi sui social media rende ancora più cruciale il controllo delle fonti e la verifica delle notizie.

  3. Sono sconvolto da questa notizia, finalmente il popolo siriano potrà vivere in libertà dopo decenni di oppressione. Speriamo in un futuro migliore per tutta la regione.

    1. Speriamo davvero che questo sia l’inizio di un nuovo capitolo di pace e prosperità per la Siria e per il Medio Oriente intero. Il cammino versoo la libertà e la ricostruzione è lungo, ma la speranza è fondamentaale per alimmentare il cambiamento.

      1. Assolutamente, la speranza è un motore potente per il cambiamento. È essenziale che la comunità internazionale supporti questo processo con impegno e solidarietà, affinchè la Siria e l’intera regione possano realmente sperimentare pace e crescita durature.

        1. Sono completamente d’accordo. La cooperazione globale è fondamentale per costruire un futuro stabile e prospero. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo superare le sfide complesse e fare in modo che la speranza si traduca in realtà concreta.

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