In seguito all’invasione russa dell’Ucraina, il dibattito sulla necessità di riformare le forze armate a Taiwan si è intensificato all’interno del Partito Democratico Progressista (DPP), al governo. Molti vedono parallelismi evidenti tra le minacce affrontate da Taiwan e dall’Ucraina, entrambe poste sotto l’egida di regimi autoritari confinanti. La Cina ha analizzato attentamente la risposta occidentale alla guerra in Ucraina, osservando le sanzioni imposte alla Russia, per informare la sua strategia rispetto a Taiwan.
Il comandante Xi, ex militare arruolatosi nella Legione Internazionale Ucraina dopo il servizio nella Legione Straniera Francese, ha sottolineato le problematiche dell’esercito taiwanese dal suo ritorno a Taipei. Secondo Xi, la maggior parte delle forze armate locali manca di un addestramento adeguato e le strategie militari restano fossilizzate nel passato. Questo scenario rilassato, derivante da anni di pace, ha indotto un falso senso di sicurezza nella popolazione.
Gli strateghi del DPP cercano di porre rimedio a questo stato di malpreparazione, ma anche le politiche avviate dal precedente presidente Tsai Ing-Wen hanno incontrato lentezza nell’adozione. Malgrado gli sforzi, l’esercito è stato criticato per l’uso di strategie e attrezzature obsolete. Le capacità produttive cinesi nel settore dei droni, che nel 2023 hanno registrato una crescita del 32%, suggeriscono l’importanza di occuparsi anche di questi strumenti tecnologici nel contesto bellico moderno.
Le spese militari taiwanesi dovrebbero aumentare, passando dai 19,1 miliardi di dollari del 2024 ad una somma prossima ai 20 miliardi l’anno successivo, ma nonostante l’aumento, tali cifre sembrano insignificanti rispetto ai piani di spesa bellica della Cina. Secondo alcune raccomandazioni, Taiwan dovrebbe destinare almeno il 5% del suo PIL alla difesa, tenendo conto delle cifre spese da altre nazioni sotto minaccia.
La situazione è resa ancor più preoccupante dalla scarsità di equipaggiamento adeguato per i riservisti e dalla limitata padronanza delle tecniche di combattimento tra le truppe. Anche il potere aereo e navale di Taiwan è sotto discussione, dato che il paese potrebbe essere inizialmente isolato in caso di conflitto. L’alternativa strategica rimane quella di resistere il tempo necessario per l’intervento degli alleati statunitensi.
Riguardo al contesto internazionale, Taiwan ha contribuito oltre 100 milioni di euro in aiuti umanitari all’Ucraina, principalmente attraverso paesi europei, per non irritare direttamente la Cina. Ciò nonostante, le relazioni diplomatiche ufficiali con Kyiv risultano limitate, con il vice ministro degli esteri François Chihchung Wu che conferma la mancanza di contatti diretti tra i governi dei due paesi.