La recente decisione da parte del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di applicare una tariffa del 25 percento sulle importazioni di auto dall’Europa ha provocato una rapida reazione dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Le nuove tasse, annunciate per entrare in vigore all’inizio di aprile, rappresentano un colpo significativo per il settore automobilistico europeo e intensificano ulteriormente le tensioni nella già complessa guerra commerciale intrapresa da Trump. Le possibili ripercussioni economiche globali sono motivo di seria preoccupazione.
Von der Leyen, in una dichiarazione diffusa nella tarda serata di mercoledì, ha espresso il suo disappunto nei confronti di questa mossa degli Stati Uniti, sottolineando come tali misure siano dannose, non solo per le imprese, ma in particolare per i consumatori, sia americani che europei. Ha evidenziato che l’Europa è pronta a valutare attentamente queste tariffe mentre attende ulteriori azioni da parte della Casa Bianca nei giorni successivi.
Non è la prima volta che Trump prende in considerazione l’implementazione di tariffe nei confronti di alleati e avversari degli Stati Uniti, una tendenza che risale già dal suo insediamento nel gennaio 2017. Tuttavia, questa volta Trump ha confermato in modo definitivo l’intenzione di firmare le tariffe, obbligando l’UE a prepararsi alla possibilità di dover rispondere.
Nelle sue dichiarazioni, von der Leyen ha assicurato che l’Unione Europea manterrà aperte tutte le strade per negoziare soluzioni che proteggano i propri interessi economici. Ha ribadito la forza dell’UE come una comunità di 27 Stati membri, pronta a salvaguardare i lavoratori, le imprese e i consumatori attraverso l’intero continente.
L’ambito delle nuove tariffe americane, qualora venissero realmente implementate, si preannuncia avere ripercussioni a livello globale. Gli Stati Uniti, ad esempio, avevano importato beni per un valore considerevole di 214 miliardi di dollari nel 2024, inclusi veicoli passeggeri da nazioni non europee come Giappone, Messico e Corea del Sud.
Anche la Vicepresidente della Commissione Europea, Teresa Ribera, intervenuta a Bruxelles, ha commentato negativamente la notizia, definendo la mossa degli Stati Uniti come un ostacolo a un mercato globale ben funzionante. Ha espresso la necessità per l’Europa di salvaguardare i propri interessi, mantenendo un’attenzione particolare sulla formulazione delle tariffe da parte degli Stati Uniti per elaborare una risposta adeguata.
Ribera ha enfatizzato l’importanza di sostenere un’industria conforme ai più alti standard in termini di diritti lavorativi e norme ambientali, elementi fondamentali per un’economia robusta sia in Europa che nel contesto globale. La situazione resta in evoluzione e si attende di vedere come l’Europa risponderà a questa nuova sfida commerciale.