La situazione lungo il confine tra Israele e Libano continua a peggiorare, con gravi episodi di violenza che hanno visto coinvolti sia i militari israeliani che le forze internazionali di pace dell’ONU. In particolare, i Caschi Blu della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) sono stati bersaglio di attacchi che molti considerano deliberati. Secondo Andrea Tenenti, portavoce dell’Unifil, si tratta di un’escalation preoccupante: «È un attacco deliberato, una violazione della risoluzione 1701 e anche dei diritti internazionali umanitari». Tenenti ha sollecitato un’azione da parte della comunità internazionale per affrontare la situazione e trovare una soluzione adeguata a questa crisi.

L’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Josep Borrell, ha espresso la sua «profonda preoccupazione» per gli attacchi contro Unifil, definendoli una grave violazione del diritto internazionale. Borrell ha condannato fermamente gli episodi di violenza e ha richiesto che tali atti cessino immediatamente. I peacekeeper delle Nazioni Unite sono stati colpiti durante l’intensificarsi degli scontri tra le Forze di Difesa Israeliane (IDF) e Hezbollah, il gruppo militante libanese che opera nella regione.

Nel contesto delle tensioni crescenti, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, ha rivolto il suo allarme alla situazione umanitaria a Gaza. Durante una chiamata con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, Austin ha sollevato la questione della gravità della crisi umanitaria a Gaza, dove da settimane l’assistenza umanitaria non riesce a raggiungere la popolazione. Austin ha inoltre esortato Israele a garantire la sicurezza delle truppe Unifil e dell’esercito libanese, le quali sono state coinvolte nei recenti attacchi delle IDF.

Gli ultimi giorni sono stati segnati anche da attacchi aerei e di droni che hanno causato feriti e distruzione. L’esercito israeliano ha segnalato l’identificazione di un razzo proveniente dal Libano, che è caduto in un’area non abitata nella baia di Haifa. Inoltre, la città israeliana di Binyamina è stata colpita da un attacco con droni che ha ferito almeno 20 persone, tre delle quali in modo grave. Questo è solo l’ultimo di una serie di attacchi che hanno colpito il territorio israeliano, con ripercussioni anche su civili e infrastrutture.

Sul fronte libanese, Hezbollah continua a rappresentare una minaccia per la sicurezza di Israele. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che le forze israeliane stanno lavorando per distruggere le infrastrutture di Hezbollah nel sud del Libano, sia sopra che sotto terra. Gallant ha sottolineato la necessità di garantire che i militanti di Hezbollah non possano più minacciare le comunità israeliane vicino al confine.

Nel frattempo, a Gaza, gli attacchi israeliani hanno colpito un ospedale nel quale si rifugiavano palestinesi sfollati. Le forze israeliane hanno dichiarato di aver preso di mira terroristi nascosti all’interno dell’ospedale Al-Aqsa, accusando Hamas di utilizzare strutture civili per operazioni militari. Le immagini diffuse sui social media mostrano tende in fiamme e civili che cercano di spegnere l’incendio causato dall’attacco.

Sul piano diplomatico, la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha lanciato un appello affinché Israele aumenti il flusso di aiuti umanitari a Gaza. Harris ha ricordato che l’Onu ha riferito che il cibo non entra a Gaza da quasi due settimane e ha sollecitato Israele a fare di più per facilitare l’accesso agli aiuti. Ha inoltre ribadito la necessità di proteggere i civili e rispettare le norme umanitarie internazionali.

In un contesto già fragile, gli attacchi israeliani a Gaza hanno causato ieri almeno 41 morti, inclusi 12 bambini, secondo quanto riportato da fonti ospedaliere locali. Gli attacchi hanno colpito anche una scuola nel campo profughi di Nuseirat, causando ulteriori vittime tra i civili. La situazione a Gaza, insieme all’escalation delle tensioni al confine con il Libano, rende la regione estremamente instabile, sollevando preoccupazioni a livello internazionale per il rischio di un conflitto ancora più ampio.

Un pensiero su “Tensione crescente tra Israele, Hamas e Libano: Attacchi e reazioni internazionali”
  1. Certi post no so manco capirli, questa situazione è davvero un casino. Tutti gridano guerra o pace ma qua sulla tastiera a che serve?! Basta, voglio solo che torni la pace.

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