Il piano ambizioso e provocatorio del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di acquisire la Groenlandia ha trasformato quelle che inizialmente sembravano semplici speculazioni in un tema di acceso dibattito tra i leader europei. La questione è stata accolta con vigorose obiezioni da parte del primo ministro danese, Mette Frederiksen, che in questi giorni è impegnata in un tour diplomatico tra Berlino, Bruxelles e Parigi per rafforzare il sostegno europeo contro le mosse aggressive di Trump verso il territorio artico.
Due settimane fa, la situazione tra i due leader si è intensificata durante una telefonata di 45 minuti, in cui Frederiksen ha capito chiaramente che Trump era più che determinato. Per gli Stati Uniti, ottenere il controllo della Groenlandia, un territorio autonomo sotto il Regno di Danimarca e parte dell’Unione Europea, rappresenta una priorità strategica e vitale. Frederiksen ha avuto incontri fruttuosi con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sottolineando l’importanza cruciale di un fronte europeo unito sulla questione.
Il principio chiave della sovranità e dell’inviolabilità dei confini sta emergendo come un pilastro del discorso internazionale, un principio riaffermato dal cancelliere Scholz e da altri funzionari europei. Scholz ha evidenziato che queste regole del diritto internazionale non devono essere infrante, rimarcando parallelismi con le azioni della Russia in Ucraina e avvisando che “i confini non devono essere cambiati con la forza”.
Oltre agli incontri con i leader di Francia e Germania, Frederiksen ha consultato il segretario generale della NATO, Mark Rutte, a Bruxelles e ha avuto colloqui telefonici con il primo ministro britannico Keir Starmer. A Bruxelles, il 3 febbraio, è previsto un incontro informale dei leader dell’UE, in cui le relazioni con Trump – Groenlandia inclusa – saranno al centro dell’attenzione. Sarà presente anche Starmer, mentre Londra e Bruxelles cercano una maggiore collaborazione in difesa e sicurezza.
Il ritorno di Trump alla Casa Bianca ha già messo alla prova le relazioni transatlantiche. Gli alleati europei stanno adottando una strategia di cautela, cercando di non reagire pubblicamente a ogni provocazione per evitare di innescare una guerra di parole. Tuttavia, la situazione in Groenlandia ha portato la politica dell’UE di osservazione ad un punto di svolta, stimolando una maggiore attenzione e una risposta più coesa.
La serietà della situazione è stata sottolineata da diversi diplomatici, che hanno sottolineato come l’approccio europeo sia percepito come poco incisivo. Frederiksen, insieme al presidente del Consiglio Europeo António Costa, ha discusso intensamente la questione, coordinando strettamente le azioni e le dichiarazioni con la Danimarca. L’Unione Europea ha espresso solidarietà totale, pronta a supportare Danimarca e Groenlandia in ogni decisione, evidenziando una risposta unitaria e risoluta nella difesa dell’integrità territoriale dei suoi membri.