Il dibattito intorno a TikTok continua a seminare discordie tra le fazioni politiche statunitensi, a seguito della conferma da parte della Corte Suprema della costituzionalità di una legge che mira a costringere la piattaforma cinese a disinvestire o subire un divieto totale negli Stati Uniti. Questo avviene mentre ci si avvicina alla scadenza per un possibile ban, previsto per il 19 gennaio. Gli esponenti repubblicani, guida dell’attuale Congresso, sperano che la nuova amministrazione possa negoziare una soluzione che eviti la chiusura dell’app.

Il leader della maggioranza al Senato, John Thune, si è dichiarato ottimista sulla possibilità di trovare una via che permetta la vendita di TikTok, ed ha indicato che il Presidente eletto, Donald Trump, dovrebbe attuare un divieto se si rivelasse necessario. Trump, da parte sua, ha promesso di salvare l’app e manterrà un incontro con il CEO di TikTok, Shou Zi Chew, durante la sua inaugurazione. TikTok ha inoltre deciso di sponsorizzare una festa per influencer pro-Trump.

Trump ha riferito di avere discusso la questione con il leader cinese Xi Jinping, auspicando una risoluzione condivisa delle problematiche. Sebbene abbia dichiarato di rispettare la decisione della Corte Suprema, ha sottolineato la necessità di tempo per valutare la situazione prima di prendere una decisione definitiva.

Dal canto suo, il CEO di TikTok ha ringraziato Trump in un messaggio video diffuso sulla piattaforma, esprimendo gratitudine per il supporto ricevuto. Tuttavia, è chiaro che il futuro di TikTok negli Stati Uniti rimane incerto, con le autorità americane pronte ad applicare la nuova legge a partire dal 19 gennaio, come confermato dalla Vice Procuratore Generale Lisa Monaco.

Nell’amministrazione entrante, la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha precisato che il Presidente Joe Biden non applicherà immediatamente il divieto, dato il tempo necessario per passare le consegne al nuovo governo. Alcuni repubblicani, come il Senatore Mike Rounds, hanno riconosciuto che l’amministrazione Trump dispone del potere di prorogare il divieto per un massimo di 90 giorni, se esiste una giustificazione credibile come la possibilità di una vendita imminente.

All’interno del Partito Democratico, alcune voci favorevoli a TikTok si sono fatte sentire, come quella di Elizabeth Warren, che ha sottolineato la necessità di regole uniformi per tutte le aziende di social media piuttosto che prendere di mira un singolo soggetto. Nonostante questo, altri rappresentanti, come Frank Pallone, hanno esortato ByteDance a vendere TikTok, sottolineando che feste di inaugurazione sontuose non possono cambiare le leggi federali o ribaltare la decisione della Corte Suprema.

L’offerta per acquistare TikTok da parte del miliardario Frank McCourt, che esclude l’algoritmo centrale dell’app, ha riacceso le speranze di trovare una soluzione che placherebbe le preoccupazioni di sicurezza nazionale espresse da diversi legislatori. Nel frattempo, il futuro di TikTok negli Stati Uniti continua a dipendere dall’equilibrio delicato delle trattative politiche e commerciali in corso.

4 pensiero su “TikTok a rischio divieto negli Stati Uniti: la battaglia legale e politica continua”
  1. Questa situazione è un chiaro riflesso dell’influenza economica e politica della Cina e di come gli Stati Uniti stiano cercando di controllare questa influenza nei loro mercati. Sarà interessante vedere come si svilupperà questa questione nei prossimi giorni.

  2. Te dico la verità, questa storia mi sembra una gran parrucconata. Invece de fa’ ste discussioni, pensassero a cose più serie, tipo garantì la sicurezza online. Ma forse non so’ io che me sbajo…

  3. Boh, ma chi le capisce queste cose dei politici. Uno dice una cosa, poi l’altro ne dice un’altra… Non capisco proprio perché non possano decidere tutti insieme senza litigare!

  4. Wow, è incredibille come lla politica e la tecnologia possano intrecciarssi in moddi così complessi. Speriamo che trovino uun compromesso, TikTok è troppo popolare per essere bandito!

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