La Corte Suprema degli Stati Uniti ha confermato venerdì scorso una legge che impone la vendita di TikTok, portando il popolare social network a rischio di essere bloccato nel Paese entro due giorni, qualora non si raggiunga un accordo. In sintonia con l’amministrazione, i giudici hanno confermato una precedente sentenza di un tribunale inferiore, stabilendo che il Congresso non ha violato il Primo Emendamento quando ha approvato la legge di vendita o divieto lo scorso anno per motivi di sicurezza nazionale. TikTok aveva sostenuto il contrario di fronte ai giudici la scorsa settimana.

Senza firma, la Corte ha riconosciuto che per oltre 170 milioni di americani, TikTok rappresenta una piattaforma unica per esprimersi, favorire l’interazione e creare comunità. Tuttavia, negli atti del Congresso è stato stabilito che la cessione è necessaria per affrontare le preoccupazioni ben fondate in materia di sicurezza nazionale riguardo alle pratiche di raccolta dati di TikTok e al suo rapporto con un avversario straniero. Nonostante ciò, la Corte non ha posticipato il termine imminente per la vendita dell’app. Da domenica, se l’azienda non sarà venduta, i fornitori di app store e cloud che continueranno ad ospitare il servizio potrebbero incorrere in multe che ammontano a miliardi di dollari.

Ci sono ancora incertezze circa l’attuazione immediata del divieto. Un funzionario della Casa Bianca ha lasciato intendere che il presidente Joe Biden non lo farà rispettare e l’ex presidente Donald Trump ha promesso di “salvare” TikTok. Venerdì, attraverso il suo social network Truth Social, Trump ha scritto che la decisione della Corte Suprema era prevedibile e avrebbe preso una decisione su TikTok in un prossimo futuro, esortando tutti a rimanere sintonizzati.

TikTok è al centro di questa complessa vicenda legale, con il suo amministratore delegato, Shou Zi Chew, che ha espresso gratitudine a Trump per il sostegno, sottolineando come il presidente abbia saputo utilizzare la piattaforma per connettersi con le persone. Da parte sua, il vice procuratore generale Lisa Monaco ha affermato che il Dipartimento di Giustizia accoglie favorevolmente la decisione, pur riconoscendo l’incertezza che circonda il divieto.

La decisione unanime dei giudici è stata emessa in un’opinione “per curiam”, priva di un singolo autore, che ha giustificato la legge in base alla raccolta dati dei cittadini americani da parte di TikTok, un potenziale rischio per la sicurezza nazionale. Tuttavia, la Corte non ha accettato l’idea che un’influenza cinese sui contenuti visti dagli americani fosse una base sufficiente per giustificare il divieto.

Il giudice Neil Gorsuch ha espresso scetticismo, pur concordando nella decisione di confermare la legge, affermando che non è chiaro se la legge riuscirà a raggiungere il suo obiettivo. Alcuni timori restano legati alla possibilità che un avversario determinato possa sostituire rapidamente un’applicazione di sorveglianza persa con un’altra. La giudice Sonia Sotomayor ha condiviso l’opinione della maggioranza solo in parte. Nessun giudice si è opposto al risultato finale.

Dal 19 gennaio, TikTok non sarà più legalmente scaricabile dagli app store di Google e Apple, che non hanno ancora rivelato i loro piani ma si prevede che si conformeranno alla legge per evitare pesanti sanzioni. Gli utenti già in possesso dell’app potranno continuare ad usarla, ma i fornitori di servizi dovranno interrompere il supporto, causando un graduale deterioramento della funzionalità dell’applicazione.

Senza un’eventuale vendita, TikTok potrebbe decidere autonomamente di interrompere il servizio per gli utenti statunitensi, come ipotizzato in recenti dichiarazioni dell’azienda a seguito della sentenza della Corte Suprema. Tuttavia, ByteDance, la società madre cinese di TikTok, ha affermato che la vendita è impraticabile sia da un punto di vista tecnologico che commerciale, anche se alcuni analisti ritengono che alla fine potrebbe cedere sotto la pressione dell’imminente divieto.

L’amministrazione Biden non intende estendere il periodo di grazia, considerando le proprie limitazioni legali. Questa decisione lascia il destino di TikTok nelle mani della nuova amministrazione e del contesto politico in continua evoluzione. Infatti, l’attuazione della legge senza la sua enforcement da parte della Casa Bianca potrebbe offrire a Trump un tema su cui basare future manovre politiche.

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