Washington e Mosca stanno dialogando per il possibile ripristino dei gasdotti Nord Stream, come ha confermato il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. Il Cremlino sta tentando di riposizionarsi in Europa, in un contesto dove si discute di un possibile cessate il fuoco in Ucraina. In passato, i gasdotti Nord Stream trasportavano il gas dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico, fino a quando non sono stati danneggiati in un presunto atto di sabotaggio nel 2022.

Sergey Lavrov ha dichiarato su Channel One, emittente televisiva russa, che gli Stati Uniti potrebbero influenzare l’Europa per riprendere le importazioni di gas dalla Russia. Prima dell’invasione in Ucraina, la Russia riforniva il 40% del gas importato dall’Unione Europea, esercitando così un forte controllo sull’approvvigionamento energetico europeo. Anche se l’UE ha ridotto questa dipendenza, la questione rimane cruciale per l’Ucraina, poiché il commercio di energia rappresenta una fonte fondamentale per l’economia di guerra russa.

Alcuni rapporti suggeriscono un legame tra le esplosioni ai gasdotti e cittadini ucraini, sebbene le indagini siano in corso. Mosca, tuttavia, nega ogni responsabilità, accusando invece Ucraina, Regno Unito e l’amministrazione dell’ex presidente americano Joe Biden. Intanto, le relazioni fra USA e Russia si stringono ulteriormente dopo l’elezione del presidente Donald Trump, con discussioni in corso su un cessate il fuoco in Ucraina e potenziali accordi economici futuri.

Il Financial Times recentemente ha riportato che Mosca avrebbe coinvolto un amico fidato del presidente russo Vladimir Putin per ripristinare le forniture di gas all’Europa con il supporto di investitori americani, nonostante la resistenza della Germania. Tuttavia, si nota un crescente interesse a Berlino nel riconsiderare l’approvvigionamento energetico dalla Russia, qualora la pace in Ucraina venisse garantita.

Le discussioni sui gasdotti Nord Stream continuano, mentre alcuni paesi europei esprimono preoccupazione per il rischio di nuova dipendenza energetica dalla Russia. Inoltre, esiste il timore che questa situazione possa favorire l’amministrazione Trump, rafforzandone l’influenza sul continente europeo.

L’obiettivo dell’UE è eliminare le importazioni di combustibili fossili russi entro il 2027, una posizione che Lavrov ha definito irrealistica e autolesionista. Nonostante ciò, l’UE mantiene il proposito di rendersi indipendente energeticamente dalla Russia.

Ostacoli legali e logistici rendono complesso il ripristino dei gasdotti Nord Stream. Attualmente, solo uno dei quattro gasdotti è operativo, mentre gli altri necessitano di riparazioni costose. Investitori americani potrebbero essere coinvolti nel riacquisto del gas russo, che verrebbe poi rivenduto come prodotto americano in Europa. Tuttavia, ottenere una nuova certificazione per i gasdotti rappresenta una sfida significativa, data la resistenza europea.

Infine, Nord Stream 2 AG, azienda proprietaria di parte del gasdotto, rischia la bancarotta se non soddisfa i suoi obblighi finanziari, e qualsiasi ripresa del progetto richiederebbe agli Stati Uniti di esercitare un controllo sulle esportazioni di gas russo, una misura che segnerebbe un cambiamento cruciale nella politica russa.

6 pensiero su “Trattative USA-Russia per riattivare Nord Stream: possibile svolta nei rapporti energetici europei?”
    1. È vero, spesso sembra che le conseguenze ricadano sempre sui soliti, nonostante tutti i discorsi e le promesse di cambiamento. È frustrante vedere come tante parole non si traducano in azioni concrete per alleviare questi pesi.

  1. Certi parlano come se fosse semplice come accendere un fornello… ma ce la faranno mai a risolvere sto pasticcio col gas? E poi l’Europa mica può restare dipendente!

    1. Hai pienamente ragione! È una questione complessa che richiede soluzioni collaborative e sostenibili. Ridurre la dipendenza energetica non è immediato, ma ci sono già passi in corso per diversificare le fonti di energia e promuovere le rinnovabili. Le sfide sono molte, ma con determinazione e innovazione possiamo andare verso una maggiore indipendenza.

  2. Manco fosse na partita a scacchi tra giganti! Sempre na situazione ingarbugliata tra gas e politica.

    1. Davvero! La politica energetica è diventata complessa come una partita di scacchi, con mosse strategiche e calcoli infiniti. Ogni decisione sembra avere conseguenze a catena su economia e geopolitica.

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