Una sospirata tregua parziale tra Russia e Ucraina, orchestrata dal presidente americano Donald Trump, è naufragata rapidamente, subito dopo una conversazione telefonica tra il presidente degli Stati Uniti e il capo del Cremlino, Vladimir Putin, durante la quale l’accordo era stato formalmente stabilito. Poco dopo l’incontro telefonico, che comprendeva un’intesa su una sospensione degli attacchi delle durata di 30 giorni concentrata sull’energia e le infrastrutture, circa 40 droni russi hanno violato lo spazio aereo ucraino. Essi hanno colpito strutture civili, tra cui un ospedale a Sumy, situato nel nord-est del paese, e una sottostazione energetica a Sloviansk, nella regione di Donetsk.

“Vedete? È stata già emessa un’allerta aerea, quindi questa tregua non sta funzionando,” ha dichiarato martedì sera il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy parlando con i media. Zelenskyy ha inoltre avvertito che se la Russia ignora questa fragile tregua, l’Ucraina non esiterà a reagire: “Non ci troveremo in una situazione dove la Russia continuerà a colpire la nostra infrastruttura energetica senza una risposta. Noi risponderemo.”

Dopo i raid notturni di martedì, le autorità russe a Krasnodar hanno accusato un attacco di droni ucraini di aver provocato un incendio presso un deposito di petrolio nella mattinata di mercoledì. Parallelamente, il Ministero della Difesa russo ha dichiarato che diversi droni ucraini erano entrati nel loro spazio aereo.

La telefonata tra Trump e Putin era molto attesa, giungendo dopo settimane di intense iniziative diplomatiche da parte di Washington, volte a individuare una soluzione al conflitto in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno lavorato per convincere Putin ad accettare una tregua trentennale proposta da Kiev. Tuttavia, il Cremlino ha acconsentito solo a un cessate il fuoco limitato nelle aree civili ed energetiche.

“Oggi Putin ha effettivamente respinto l’idea di una tregua totale,” ha evidenziato Zelenskyy, sottolineando che “si deve mantenere la pressione sulla Russia per favorire la pace.”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *