Durante una conferenza stampa presso Mar-a-Lago, in Florida, il presidente eletto Donald Trump ha affrontato diverse questioni di politica internazionale, senza escludere la possibilità dell’uso della forza militare per il controllo del Canale di Panama e l’acquisizione della Groenlandia dalla Danimarca, ritenendo quest’ultima “necessaria per la sicurezza nazionale”. A tredici giorni dal suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca, Trump ha aperto l’evento con l’annuncio di un investimento di 20 miliardi di dollari in centri dati negli Stati Uniti, ad opera di Hussain Sajwani, un imprenditore immobiliarista di Dubai e collaboratore di Trump.
Nel corso dell’incontro, l’attenzione si è spostata su temi caldi come il Canale di Panama, attualmente operato dalla Cina. Trump ha criticato la decisione di restituirlo, citando l’ex presidente Jimmy Carter come responsabile di “un grosso errore”. José Raul Mulino, presidente di Panama, ha dichiarato che risponderà alla situazione solo dopo l’insediamento di Trump.
Per quanto riguarda la Danimarca, Trump ha ventilato l’ipotesi di pesanti dazi, pur in presenza di scetticismo da parte del premier danese Mette Frederiksen riguardo all’uso della forza da parte degli Stati Uniti. Trump sembra godere di un forte appoggio tra i suoi consiglieri e il partito repubblicano, che mantiene una maggioranza al Congresso.
In riferimento al Canada, Trump ha chiarito che non vi sarà uso della forza militare, preferendo influenzare il paese attraverso l’economia per correggere il deficit commerciale. La ministra degli Esteri canadese, Melanie Joly, ha risposto negativamente alle dichiarazioni di Trump, sottolineando la “completa incomprensione” del presidente eletto nei confronti del Canada. Anche il premier dimissionario, Justin Trudeau, ha manifestato la sua opposizione con una battuta pungente.
Chiaramente focalizzato su questioni internazionali, Trump ha rivolto minacce anche al Medio Oriente, promettendo che “si scatenerà l’inferno” se gli ostaggi di Hamas non verranno liberati entro il suo insediamento ufficiale.
Sul fronte della giustizia, Trump non si è espresso riguardo all’eventuale concessione della grazia a coloro che hanno partecipato agli scontri del 6 gennaio 2021. Ha comunque lodato una decisione giudiziaria che ha bloccato temporaneamente la pubblicazione di un rapporto federale.
Infine, l’attenzione è stata dedicata alla NATO e ai rapporti con la Russia. Trump ha espresso l’esigenza che i paesi membri della NATO aumentino al 5% del PIL la loro spesa per la difesa, ribadendo come, senza tale impegno, gli Stati Uniti non potrebbero garantire la loro protezione.
Per concludere, il presidente eletto non ha risparmiato critiche verso Joe Biden, accusando l’amministrazione uscente di non facilitare una transizione pacifica e di adottare politiche ambientali poco efficaci.