Un potenziale conflitto commerciale di grande portata potrebbe prendere forma, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato, nello scorso venerdì sera, la sua intenzione di imporre tariffe sui prodotti provenienti dall’Unione Europea. Trump, parlando nell’Ufficio ovale, ha risposto senza esitazione alla domanda dei giornalisti circa la sua intenzione di colpire l’UE con nuovi dazi: “Assolutamente, assolutamente”, ha affermato. Continuando, ha detto: “L’Unione Europea ci ha trattato in modo terribile,” un ritornello che lui ripete con frequenza.
Negli ultimi mesi, Trump ha più volte minacciato una guerra commerciale con il blocco europeo, sottolineando sui social media, a dicembre, che se l’UE non aumentasse gli acquisti di petrolio e gas statunitense, avrebbe imposto “TARIFFE tutto il tempo!!!” Tuttavia, le dichiarazioni recentemente pronunciate rappresentano la prima conferma pubblica di questa sua intenzione. Sebbene non abbia specificato quali beni finiranno nel mirino delle nuove tariffe o a quale livello, ha parlato di misure “sostanziali.”
In passato, durante il suo primo mandato, Trump ha già imposto dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% su quelle di alluminio provenienti dall’UE, Canada e Messico, generando così una guerra commerciale. L’UE aveva risposto imponendo tariffe su beni americani come whisky, motociclette e denim, complessivamente per un valore intorno ai 6 miliardi di dollari.
La Commissione Europea ha già dichiarato di essere pronta a rispondere con ritorsioni se Trump dovesse proseguire con i suoi piani tariffari. Il commercio transatlantico è cruciale, con l’Unione Europea che ha esportato beni verso gli Stati Uniti per un valore di 576,3 miliardi di dollari, quasi il 20% del suo totale esportazioni, rendendo gli USA il secondo partner commerciale più significativo.
Non solo l’Unione Europea è nel mirino di Trump: il presidente ha annunciato la scorsa settimana nuovi dazi del 25% sui beni provenienti dal vicino Canada e Messico, oltre ad un 10% su importazioni dalla Cina, principali partner commerciale di Washington, che entreranno in vigore immediatamente.
L’UE sta scrutando attentamente le provocazioni di Trump, mentre valuta come rispondere. Poco dopo l’insediamento del presidente americano, il massimo responsabile del commercio europeo, Maroš Šefčovič, si è detto aperto al dialogo con gli USA. Tuttavia, le iniziative collaborative nel commercio globale non sempre ottengono corrispondenza positiva dal presidente americano, noto per utilizzare le tariffe come leva nelle negoziazioni, scatenando frequentemente guerre commerciali. Gli episodi recenti coinvolgono Messico e Canada, utilizzati da Trump come motivazione per questioni di immigrazione illegale e deficit commerciali.
Una vicenda riguardante la Colombia ha visto Trump utilizzare la minaccia di una tariffa d’emergenza del 25% su tutte le importazioni per spingere il governo colombiano ad accettare voli di deportazione di migranti dagli Stati Uniti. Secondo Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, questi eventi dimostrano che “l’America è di nuovo rispettata.”
Queste dinamiche ricordano l’approccio già adottato nel confronto con la Cina, dove l’imposizione di forti tariffe ha portato a simili misure di ritorsione da parte del governo cinese, generando un notevole impatto sugli agricoltori statunitensi. Questa situazione percorso continua a destare preoccupazioni tra gli osservatori internazionali.