Nel contesto europeo attuale, è la tensione commerciale con gli Stati Uniti ad attirare l’attenzione, distogliendo in parte l’attenzione dalla crisi in Ucraina. Mentre l’Ucraina continua a resistere all’aggressione russa, l’indifferenza americana sembra prevalere su questo fronte. A dominare il dibattito è la guerra economica, caratterizzata da misure protezionistiche e tensioni tariffarie che stanno mettendo a dura prova le risorse dell’UE.
In questo contesto, i 27 Stati membri dell’Unione si riuniranno a Varsavia per discutere dell’attuale situazione. Sarà la prima occasione di confronto da quando il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato severe tariffe nei confronti delle nazioni straniere, comprese quelle europee. Questa mossa ha imposto ai leader europei una riflessione sulla strategia da adottare nei confronti di America e Cina, senza però una pausa simile nel contesto geopolitico.
La Polonia, che ospita l’incontro in qualità di presidente di turno del Consiglio dell’UE, intendeva focalizzarsi sulla difesa europea, incentivando un nuovo fondo comune per il riarmo aperto anche a nazioni non comunitarie come il Regno Unito e la Norvegia. Tuttavia, l’iniziativa tariffaria americana ha distolto l’attenzione. Un diplomatico dell’UE ha osservato che sarebbe stato preferibile concentrare il meeting esclusivamente sulla difesa.
Durante la tregua temporanea di 90 giorni concessa da Trump, l’UE ha l’opportunità di negoziare con Washington e prepararsi a eventuali scenari peggiori. Un altro diplomatico europeo ha sottolineato l’importanza di mantenere la calma e di elaborare una risposta strategica, considerato il breve lasso di tempo a disposizione per trovare un accordo con gli Stati Uniti.
Nel frattempo, all’interno delle capitali europee, sono allo studio gli effetti di un possibile conflitto commerciale integrato con gli Stati Uniti, temendo possibili ricadute economiche come un rallentamento della crescita e la perdita di posti di lavoro. L’attuale diritto doganale del 10% negli Stati Uniti, combinato con le tariffe già varate su alcuni prodotti, rimane un punto di attenzione.
Esiste una preoccupazione crescente che il divario di ricchezza tra i paesi europei potrebbe aumentare se le nazioni ricche fossero in grado di sostenere le loro imprese, mentre quelle meno agiate non avrebbero lo stesso margine di manovra finanziaria. Questa differenza ha portato alcuni paesi a chiedere discussioni approfondite sulle reazioni nazionali da adottare.
Per affrontare queste discrepanze, una proposta da parte del ministro delle Finanze spagnolo prevede di utilizzare i proventi delle nuove tariffe per sostenere le imprese europee. Al contempo, il suo omologo italiano ha suggerito la sospensione delle rigide regole fiscali dell’UE, sebbene la maggioranza dei paesi non sembri appoggiare questa richiesta.
Mentre le tensioni tra Stati Uniti ed Europa continuano, alcuni paesi, tra cui Polonia e Regno Unito, stanno valutando strategie alternative per rafforzare il loro apparato difensivo. Tra le proposte, c’è quella di un nuovo fondo per il riarmo che permetterebbe l’acquisto combinato di armamenti, un’idea supportata anche da discussioni preliminari tra alcune nazioni settentrionali.
Questo progetto, a differenza di un’altra iniziativa della Commissione europea per fornire supporto finanziario alla difesa, includerebbe anche paesi extra-UE come il Regno Unito. La partecipazione di paesi come Norvegia e Svizzera ai colloqui di Varsavia indica un’apertura verso questa proposta. Tuttavia, rimane una profonda divisione tra gli Stati membri dell’UE, con i paesi più distanti dalla Russia che mostrano reticenza verso l’incremento della spesa difensiva. Mentre non tutte le nazioni vedono in questa proposta una soluzione praticabile, si fa strada l’ipotesi che una qualche forma di prestito comune europeo possa divenire ineludibile per affrontare le attuali minacce e sfide economiche e geopolitiche.