A Bruxelles, l’assenza del Segretario di Stato americano Marco Rubio a una riunione regolare dei ministri degli esteri dell’UE ha sollevato preoccupazioni. L’invito, apparentemente smarrito, rappresentava un’opportunità per avviare un nuovo capitolo nelle relazioni transatlantiche e per ascoltare le posizioni degli Stati Uniti su questioni cruciali, inclusa la Groenlandia, dove risiedono 55.000 cittadini dell’UE.
L’indifferenza di Rubio non è stata interpretata come un errore diplomatico significativo, poiché ci saranno altre occasioni per entrare in dialogo. Tuttavia, la situazione ha evidenziato le tensioni tra Washington e Bruxelles. Sospetti serpeggiano tra gli ufficiali dell’UE, preoccupati che l’amministrazione Trump possa preferire rapporti bilaterali con nazioni singole piuttosto che con il blocco unito. Questa strategia potrebbe mirare a fratturare l’unità dell’UE, esponendola alle pressioni statunitensi, specialmente su delicate questioni commerciali.
Il fenomeno del “divide et impera” si manifesta nelle relazioni con la Danimarca, minacciata da sanzioni se non asseconda le richieste di Trump sulla Groenlandia. Questa situazione ha spinto il primo ministro danese Mette Frederiksen a esortare i colleghi dell’UE a moderare le dichiarazioni, per evitare escalation. L’intenzione dell’amministrazione Trump di privilegiare trattative bilaterali è chiara, alimentando disarmonie tra Bruxelles e le capitali europee.
Un fatto emblematico della tensione è stata l’assenza di inviti per i principali rappresentanti dell’UE all’inaugurazione di Trump, a favore del primo ministro italiano Giorgia Meloni. Anche il colloquio tra Trump e Frederiksen, descritto come negativo, ha ulteriormente esacerbato i rapporti.
Nonostante tutto, a Bruxelles permane un velato ottimismo. Funzionari europei come Antonio Tajani hanno espresso fiducia in un terreno di dialogo positivo con gli Stati Uniti. Simon Harris, Ministro del Commercio e degli Esteri irlandese, ha sottolineato l’importanza di un rapporto profondo tra le due potenze. Si resta in attesa di sviluppi futuri, attendendo la prossima riunione ministeriale del 24 febbraio come possibile nuova occasione di confronto.