A Bruxelles, l’evoluzione della politica commerciale degli Stati Uniti sotto la guida del presidente Donald Trump sta portando l’Unione Europea ad adottare nuovi percorsi per rafforzare la sua posizione nel commercio globale. Di fronte alla crescente tendenza dell’amministrazione americana a distanziarsi dagli accordi di libero scambio, l’UE sta cercando attivamente di concludere accordi con altre potenze economiche. Attualmente, gli Stati Uniti rappresentano il 13 percento del commercio mondiale, mentre l’UE, che comprende 27 nazioni e 450 milioni di abitanti, detiene una quota del 16 percento.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha dichiarato che molti paesi stanno cercando di stringere accordi con l’UE. Dopo che la sua seconda Commissione ha iniziato a operare a dicembre, von der Leyen ha concluso le negoziazioni su un accordo con il Mercosur, il blocco latinoamericano, e ha avviato dialoghi con altre nazioni come l’India, le Filippine, la Malesia, la Thailandia e gli Emirati Arabi Uniti.

L’accordo con il Mercosur è particolarmente significativo in quanto crea un mercato di oltre 700 milioni di consumatori tra l’Europa e i paesi sudamericani coinvolti. Tuttavia, questo accordo affronta resistenze interne in Europa, soprattutto dalla Francia, a causa delle preoccupazioni legate alla concorrenza per gli agricoltori europei e ai temi ambientali come la deforestazione.

Per quanto riguarda l’India, von der Leyen ha dato priorità a un accordo di libero scambio che potrebbe portare a una vasta unione commerciale. Questo è particolarmente rilevante visto che l’India si candida a diventare la terza economia mondiale. Le negoziazioni, tuttavia, sono complesse, influenzate da questioni tariffarie e regolamentazioni ambientali.

Le trattative con l’Australia, iniziate nel 2018, potrebbero incrementare significativamente il PIL dell’UE, ma si confrontano con ostacoli come le richieste australiane riguardanti l’accesso al mercato europeo per prodotti agricoli e controversie sulle indicazioni geografiche.

In Asia, l’Indonesia rappresenta un’opportunità commerciale non ancora sfruttata pienamente. I negoziati affrontano sfide legate alle politiche commerciali e ambientali, in particolare sull’esportazione di nickel e la deforestazione causata dalla produzione di olio di palma.

Infine, l’Unione Europea sta lavorando per rafforzare i legami con altri membri dell’ASEAN, come Filippine, Malesia e Thailandia, cercando di ripristinare negoziazioni interrotte e consolidare la sua presenza nel mercato del Sud-Est asiatico.

Questo impegno ad ampliare le relazioni commerciali internazionali indica la determinazione dell’UE a sostenere la propria economia attraverso nuove partnership globali, in un contesto sempre più caratterizzato da incertezze geopolitiche e cambiamenti nella dinamica dei commerci internazionali.

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