Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l’intenzione di intraprendere un’operazione di deportazione senza precedenti, di imporre nuove tariffe commerciali a paesi considerati alleati, di interrompere le regolamentazioni ambientali, di riformare le agenzie sanitarie federali e di eliminare le protezioni legali per gli studenti transgender. Con il supporto di un Congresso a maggioranza repubblicana e una Corte Suprema con una solida presenza conservatrice, Trump dispone di tutte le condizioni per testare i confini del suo potere esecutivo.

Durante un discorso ai suoi sostenitori, pronunciato nella vigilia della cerimonia di inaugurazione a Washington, D.C., Trump ha dichiarato di voler affrontare con energia e determinazione storica ogni crisi che affligge il paese. Tra le sue promesse vi erano il controllo delle frontiere, il recupero della ricchezza nazionale, lo sfruttamento delle risorse energetiche interne, il ripristino dell’ordine pubblico nelle città, e il rilancio del patriottismo nelle scuole.

È atteso che Trump firmi una serie di decreti esecutivi durante la giornata, che copriranno diversi ambiti, tra cui la gestione dei dipendenti federali, i programmi di diversità, le regole sulla cittadinanza per nascita, l’identità di genere, oltre a una dichiarazione di emergenza nazionale in ambito energetico.

Per la sua seconda amministrazione, Trump ha scelto collaboratori di fiducia più stretti rispetto al passato, circondandosi di personale che ha avuto quattro anni per analizzare e superare gli ostacoli incontrati nella sua prima esperienza alla Casa Bianca. Questa combinazione, secondo alcuni, potrebbe consentirgli di accelerare l’implementazione della sua agenda politica.

Molti obiettivi cardine dell’amministrazione Trump, come le riforme fiscali e una politica migratoria di forte impatto, necessiteranno del sostegno del Congresso, ma diversi altri obiettivi possono essere perseguiti senza tale appoggio. La Casa Bianca ha la possibilità di influenzare l’applicazione delle leggi sull’immigrazione, di imporre nuove tariffe doganali, di rivedere regolamentazioni sanitarie, di intervenire o meno in conflitti internazionali e di definire politiche di genere senza l’intervento di Capitol Hill. In ambito migratorio in particolare, il presidente può verosimilmente contare sulla collaborazione di esponenti repubblicani locali, tra cui governatori, sindaci e sceriffi, desiderosi di sostenere le sue iniziative.

Ciò che emerge è una visione di governo in cui il potere esecutivo cerca margini di azione indipendenti sfruttando il favore della politica locale e trovando gli spazi concessi dalle attuali leggi e regolamenti fedeli all’agenda presidenziale. L’azione di Trump sembra destinata a esplorare quanto distante si possa spingere l’autorità presidenziale nel perseguire una visione decisamente marcata nei suoi contorni ideologici, trasformando promesse in atti concreti senza attendere il vaglio delle consuete dinamiche legislative.

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