L’ex presidente americano Donald Trump è coinvolto in un processo presso la corte penale di Manhattan, a New York, riguardante presunti pagamenti di denaro volti a coprire relazioni extraconiugali. Il caso ruota attorno al versamento di 130.000 dollari alla pornostar Stormy Daniels, affinché mantenesse il silenzio su un incontro sessuale avvenuto un decennio prima delle elezioni presidenziali del 2016. Un episodio che Trump ha sempre smentito.
Il giudice che presiede il processo, Juan Merchan, si è pronunciato contrariamente alla richiesta di Trump di veder annullata la sua condanna sulla base dell’immunità presidenziale. Secondo quanto riportato dalla Cnn, Merchan ha chiarito che la protezione accordata ai presidenti per gli atti ufficiali non si applica in questo caso, poiché la condotta in questione non è attribuibile a funzioni ufficiali e pertanto non gode di alcuna protezione.
Gli avvocati del magnate avevano fatto appello alla presunzione di immunità penale, riconosciuta ai presidenti dalla Corte Suprema, sperando di invalidare la sentenza del 30 maggio. Trump era stato dichiarato colpevole di aver falsificato documenti contabili per mascherare una cospirazione volta a influenzare le elezioni del 2016. Nonostante ciò, la sentenza è stata più volte rinviata.
Dopo il successo alle elezioni del 5 novembre, il team legale di Trump ha presentato un ulteriore ricorso, sostenendo che il suo nuovo status di presidente eletto entrasse in contraddizione con il verdetto. Inizialmente Merchan ha chiesto alle parti di discutere la questione, ma non ha ancora emesso un giudizio definitivo sul ricorso.
Tra i procedimenti penali che coinvolgono Trump, questo rappresenta l’unico caso in cui si è svolto un processo per un candidato eletto alla presidenza, evento senza eguali nella storia degli Stati Uniti.